Partono martedì 16 aprile gli aiuti umanitari che l’Argentina ha messo a disposizione del Venezuela. Si tratta di 29 tonnellate tra alimenti e prodotti per l’igiene con destinazione Colombia (via mare), poi alla frontiera con il Venezuela. L’ingresso nel paese dipenderà dalla logistica messa a disposizione dalla rete organizzata dal presidente ‘ad interim’ Juan Guaidó.

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È il primo gesto concreto del governo di Buenos Aires e rientra nella strategia di pressione internazionale sul regime di Nicolás Maduro. Secondo Elisa Trotta, la rappresentante diploatica in Argentina nominata da Guaidó e riconosciuta dal governo Macri, l’operazione di aiuti umanitari – che conta anche sulla collaborazione dei cosiddetti Cascos Blancos del ministero degli Esteri argentino – è possibile grazie al sostegno dei venezuelani che negli ultimi mesi raccolgono alimenti da inviare ai connazionali in difficoltà.

L’azienda Lomas del Sol che ha donato 26 delle 29 tonnellate di aiuti. Le altre tre sono frutto di una campagna di sensibilizzazione e raccolta organizzata dalla stessa Trotta con la collaborazione della comunità venezuelana in Argentina. Negli ultimi tre anni sono 150mila i venezuelani che hanno scelto l’Argentina nella fuga dal paese governato da Maduro.


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“Abbiamo speranza che gli aiuti entrino in Venezuela per alleviare le condizioni dei nostri connazionali e per questo già disponiamo dell’appoggio logistico di Guaidó e del deputato Miguel Pizarro, a capo del comitato per gli aiuti umanitari”, ha dichiarato la giovane ‘ambasciatrice’ venezuelana a Buenos Aires.

Il carico consiste in prodotti alimentari di base come riso, mais, olio, cibo in scatola e prodotti per l’igiene personale. Esclusi medicinali che potrebbero creare problemi di ingresso per la tipica rigidità delle norme del settore.

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