C’è anche la piazza a sostenere il nuovo progetto di legge per la legalizzazione dell’aborto in Argentina. Il comitato nazionale che da anni lotta per il diritto all’interruzione volontaria della gravidanza ha ripreso la sua mobilitazione. Si dice soddisfatto dell’iniziativa del governo ma, aggiunge, non vuole abbassare la guardia fino alla approvazione della riforma.

aborto legale in argentina nuovo progetto di legge 2020

È stato il presidente, Alberto Fernández, a inviare al parlamento il progetto legge dell’esecutivo per la legalizzazione dell’aborto. Era tra le promesse fatte in campagna elettorale. Alle camere arrivano due progetti di legge, aggiunge il leader della Casa Rosada, “affinché tutte le donne abbiano accesso al diritto alla salute integrale”.

Il primo testo è sulla legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza, garantendo condizioni sanitarie “che assicurino la salute e la vita”, ha proseguito Fernández. Il secondo progetto di legge intende istituire il cosiddetto ‘Programma dei mille giorni’, con l’obiettivo di rafforzare le cure integrali della donna durante la gravidanza, e dei suoi figli durante i primi anni di vita.


L’ultimo tentativo di rendere lecito l’aborto in Argentina è naufragato dopo il no del senato nell’agosto del 2018, nella scorsa legislatura. A pesare i membri del gruppo macrista, oltre ad alcuni peronisti più in linea col pensiero cattolico e le gerarchie ecclesiastiche argentine.

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Nell’ordinamento argentino, l’interruzione di gravidanza è possibile solo in caso di stupro o rischio per la vita della madre. I sostenitori del ‘sì’, chiedono che possa essere effettuata gratuitamente negli ospedali pubblici, fino alla quattordicesima settimana, anche fuori da quei casi. Dopo questo termine ‘tornano’ le condizioni previste: solo in caso di rischio di vita della madre o il concepito o di gravidanza dovuta a uno stupro.

Le organizzazioni sociali da tempo avvertono che gni anno in Argentina cinquantamila donne fanno ricorso ad aborti clandestini e, nello stesso spazio temporale, almeno cinquanta donne muoiono per le conseguenze di queste operazioni al di fuori di contesti sicuri.

Secondo l’attuale presidente, “lo Stato deve accompagnare tutte le gestanti nei loro progetti di maternità così come farsi carico della salute e della vita di chi decide non proseguire una gravidanza”. Concludendo che “la criminalizzazione dell’aborto è servita solo a emarginare alla clandestinità questa realtà preoccupante”.

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