Il bidet in Argentina. Una sorpresa per molti italiani che arrivano per la prima volta nel paese sudamericano. Una, purtroppo, rarità se consideriamo la totale assenza dell’accessorio igienico puntualmente verificata nei viaggi in molti altri paesi occidentali. In Argentina, invece, è una presenza fissa nei bagni delle abitazioni. Certo, escludendo zone rurali e dimore umili o ordinate al ‘minimalismo’ (magari anche come alibi). Tutto ciò potrebbe finire da un momento all’altro. Tenendo presente la ‘colonizzazione’ italiana verrebbe da pensare che siamo stati noi i ‘portatori di civiltà’. Ma non è così.

La storia albiceleste racconta della scoperta fatta dagli argentini negli anni attorno al 1880 a Parigi, loro meta culturale di quel tempo. Lo videro, se ne innamorarono e lo introdussero, con non poca facilità legata ai costi, nelle abitudini della società. Superando anche i precedenti ‘avvertimenti’ degli ambienti cattolici che lo consideravano immorale.

Anche la enorme presenza italiana ha contibuito alla sua ‘stabilità. Poi, però, come gli italiani ricordano spesso nella rivalità con i discendenti dei Galli, in Francia si è smesso di usarlo. Così, proprio per la poca diffusione nel mondo, in Argentina è sempre stato considerato una sorta di orgoglio nazionale. Famosissimo è, al riguardo, un momento del film Un argentino en New York (regista Juan José Jusid, interpreti principali Guillermo Francella e Natalia Oreiro).


Bidet addio anche in Argentina? La notizia ha una certa rilevanza e diffusione nella stampa nazionale e locale. Succede che il ‘parlamentino’ della Città autonoma di Buenos Aires ha approvato un nuovo Código de Edificación (codice delle costruzioni) e tra le varie novità c’è il venir meno dell’obbligatorietà del bidet. Il provvedimento attende di concludere il suo iter, compresa una seconda lettura da parte dei legislatori della capitale, ma potrebbe entrare in vigore a fine anno per abitazioni civili e hotel.

Al momento, invece, il bidet deve essere obbligatoriamente previsto nei progetti edilizi. E si potrebbe arrivare a una presenza facoltativa. Ciò deriva dal fatto che, dalle nuove norme, sarà portato a 21 metri quadri (!) il minimo di dimensione di un appartamento, con la conseguenza che, date le ristrettezze di superficie, il bidet sarebbe un ‘ingombro’, un lusso al quale rinunciare.


Poiché le scelte della capitale fanno sempre tendenza, tra addetti ai lavori e opinione pubblica sono in molti a ‘temere’ che norme di questo tenore possano poi essere imitate dagli organi legislativi di tutte le province del paese. Di sicuro gli argentini non prenderebbero bene una ‘svolta francese’. E anche gli italiani, anche in Argentina, si sentirebbero meno a casa.

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