Il governo di Buenos Aires ha sottoscritto un contratto con il Russian Direct Investment Fund, il fondo sovrano della Federazione russa, per la fornitura del vacciono Sputnik V all’Argentina. L’intesa è stata comunicata al paese direttamente dal presidente, Alberto Fernández. Il leader peronista ha sottolineato di non avere “alcun dubbio sulla qualità” del farmaco messo a punto dal centro Gamaleya di Mosca aggiungendo che “sarò il primo a vaccinarmi”.

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Il ministro della Salute, Ginés González García

Il contratto con la Russia, ha spiegato Fernández, prevede la fornitura di dosi sufficienti a vaccinare dieci milioni di argentini tra gennaio e febbraio del 2021, cinque milioni per ogni mese.

Un primo stock di Sputnik V sarà consegnato all’Argentina entro la fine del 2020: si tratta precisamente di 600mila dosi per 300mila persone. Il piano del governo prevede la somministrazione prima alle categorie a rischio quindi anziani e ultrasessantenni con patologie serie, e personale medico-sanitario, forze armate e di polizia.


Quello col fondo sovrano russo, come chiarito dal capo dello stato, è il terzo contratto firmato dall’Argentina per l’acquisizoine di vaccini contro il nuovo coronavirus. Gli altri due sono stati sottoscritti con l’AstraZeneca e col Covax Facility, programma dell’Organizzazione mondiale della sanità che opera per l’accesso equo ai vaccini.

Il contratto sottoscritto dall’Argentina per lo Sputnik V contiene una clausola di privilegio per l’accesso di altre dieci milioni di dosi nel mese di marzo. Una opzione che l’esecutivo di Buenos Aires ha il diritto di attivare nel caso in cui gli altri due vaccini per i quali il governo ha stipulato l’accordo di fornitura, non dovessero essere ancora disponibili a quella data.

Anche per l’Argentina sarà un piano di vaccinazione storico giacché, come segnala il ministro della Salute, nella storia del paese sudamericano non c’è mai stata una modalità così ampia. Per questo Fernández ha reso noto che un team tecnico raggiungerà la Russia per fare in modo di rendere più spediti i tempi”.

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