L’università nazionale di La Matanza ha annunciato una scoperta che merita di essere definita sensazionale per il suo valore scientifico. Un gruppo di ricercatori argentini e spagnoli ha riportato alla luce i resti di tre giganti erbivori. Immediatamente i paleontologi si sono resi conto che non si trattava di ‘semplice’ brontosauro (il dinosauro erbivoro più noto).

Avevano infatti rinvenuto, per la prima volta nella storia, i resti di un non lontano parente del brontosauro, appartenente alla famiglia dei sauropodi (caratterizzati dal collo lungo e la testa piccola e affusolata). La nuova specie appena scoperta è stata chiamata Lavocatisaurus Agrioensis.

I fossili, datati a circa 110 milioni di anni fa, appartengono a un adulto e a due esemplari più giovani. La scoperta e i risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specialistica Acta Palaeontologica Polonica. Di particolare interesse è risultato il luogo del rinvenimento: un’area desertica nella provincia di Neuquén. Si tratta, secondo gli esperti, di un clima estremamente inusuale per questi enormi erbivori, che prediligevano aree più umide e ricche di vegetazione. I paleontologi hanno ipotizzato che i tre esemplari si sarebbero spostati insieme fino alla zona desertica, dove sarebbero morti.


I ritrovamenti sono di portata eccezionale: il team sarebbe infatti stato in grado di ricostruire per intero alcune parti del sauropode. Secondo José Luis Carballido, uno dei firmatari della pubblicazione, i ricercatori avrebbero “rinvenuto il grugno, la mandibola, parecchi denti e le ossa che compongono le orbite degli occhi”.

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