Nell’ultima fase – in Argentina mancano poco più di nove mesi alle prossime presidenziali – il governo sembra volersi caratterizzare sul fronte della sicurezza. Stando ai sondaggi dell’ultimo anno, il tema, agli occhi dell’elettorato, sembra più urgente di quello economico, soprattutto nelle città più grandi. L’ultima decisione è quella di mettere a disposizione della polizia, in aeroporti e treni, la pistola taser. Ma un’altra idea si affaccia sul panorama delle riforme: l’imputabilità dei minori.

È allo studio un nuovo progetto di legge che andrebbe a modificare la legge penale minorile. La maggioranza intende inserirlo e approvarlo nella sessione straordinaria del parlamento, a febbraio. Il progetto di legge prevede l’abbassamento dell’età imputabile da sedici a quindici anni per i reati più gravi. Verrebbe così scartata la proposta di portarla a quattordici, avanzata dai settori più conservatori della maggioranza.

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La proposta è stata discussa in una riunione di gabinetto in assenza di Mauricio Macri, in Patagonia per le vacanze estive, e durante la quale è emerso che a ‘spingere’ per i quattordici anni è Patricia Bullrich, ministro della Sicurezza. In Argentina il limite di quindici anni è disposto da una legge del 1980, emanata quindi in piena dittatura.


Il progetto di legge prevede un sistema progressivo. Nel senso che l’età imputabile resta ferma a sedici anni, ma scende a quindici nel caso di reati gravi: omicidio, stupro, lesioni gravissime, sequestro di persona, rapina aggravata dall’uso di armi da fuoco. È inoltre proposto che la pena detentiva massima applicabile a un minore sia di quindici anni.

Tra le altre previsioni, il caso di un reato commesso da un adolescente con meno di quindici anni di età e per il quale è prevista una pena edittale massima di dieci anni. Se il dato anagrafico emerge già nella fase delle indagini preliminari, il dettato legislativo di prossima presentazione alle camere prevede l’intervento di un team composto da medici, psicologi, esperti in tossicodipendenze e profili professionali adatti ad accompagnare l’adolescente in un percorso di recupero sociale al fine di sottrarlo alla vita criminale.

Quella di abbassare l’età imputabile è stata una proposta avanzata anche durante i governi kirchneristi. Nel 2004 fu Néstor Kirchner a proporre un pacchetta sicurezza che includeva una norma che la portava a 14 anni. Nel 2009 una previsione di identica portata fu approvata in senato, ma respinta alla camera. Negli anni tra il 2008 e il 2011 diversi esponenti di spicco del peronismo si mostrarono a favore, seppure con vario tenore e variegte conseguenze penali.

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