È ormai allarme capibara a Nordelta, località di circa 25mila abitanti nei pressi di Tigre, meta turistica e di svago a nord di Buenos Aires. Attaccano gli animali domestici, creano disagi alla circolazione stradale, devastano giardini. Certo, casi ma ci sono. I carpinchos, come li chiamano in Argentina, sono i più grandi roditori esistenti al mondo e in quell’angolo tranquillo del paese, peraltro loro perfetto habitat per la presenza di zone umide, sebbene conosciuti e spesso adottati come animali da giardino, stanno diventando un problema.

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Il capibara in America meridionale ha diversi nomi: capivara, carpinchos, chigüire, quiuit, chigüiro o fercho, ronsoco a seconda dei paesi. Appartiene al genere Hydrochoerus, vive in savane e fitte foreste quasi esclusivamente nei pressi di grandi specchi d’acqua.

Sono animali gregari, specie altamente sociale e può essere trovata in gruppi che possono contare fino a cento individui, sebbene i gruppi più comuni contino tra i dieci e i venti individui. Imponenti le loro ‘misure’ visto che gli esemplari adulti possono raggiungere dai 106 ai 134 centimetri di lunghezza, un’altezza di 50-62 centimetri, per un peso che può raggiungere i sessanta chili.


Nonostante le dimensioni, nella zona di Nordelata il capibara è considerato un animale simpatico e docile ma ultimamente è una preoccupazione per gli abitanti della zona per il ripetersi di eventi negativi. Al punto che è ormai in corso il dibattito tra i difensori della specie e i residenti che chiedono una soluzione alle autorità.

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In quell’area i capibara non hanno predatori ed è stato quindi facile per loro riprodursi in maniera incontrollata. Se ne incontrano diversi per strada, si avvicinano alle abitazioni anche in cerca di cibo. E poi, aggiungono a Nordelta, non è noto se, quando in branco, possono attaccare bambini o se trasmettono malattie all’uomo. Recentemente, alcune zone dell’Argentina hanno avuto a che fare con diversi casi di hantavirus trasmesso dai topi, con diversi morti.

Il timore è che nel giro di un paio d’anni la popolazione di carpinchos possa aumentare ulteriormente fino a raggiungere un numero insostenibile nella regolare convivenza con i residenti. La direzione Flora e fauna della provincia di Buenos Aires fa intanto sapere che sono allo studio soluzioni.

Esperti e animalisti, dal canto loro, sottolineano che i capibara erano lì già prima che sorgessero i quartieri privati di Nordelta oggi interessati dalle loro involontarie ‘scorribande’. Resta da capire se sia praticabile le aree in cui tollerarli o controllarne la riproduzione o, ancora, provare a migrarli altrove senza però metterli a rischio.

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