Sono meno visibili dei capibara che, lo scorso anno, hanno invaso alcune aree urbanizzate nella zona di Nordelta ma hanno destato la stessa preoccupazione tra i residenti. Diversi quartieri di Pilar, località di oltre 200mila abitanti a circa sessanta chilometri da Buenos Aires, stanno ricevendo visite inaspettate di quelli che laggiù sono chiamati lagarto overo o iguana overa. Sono i tegu argentini, lucertolone col nome scientifico di Salvator merianae.

argentina pilar invasione iguane lucertolone lagartos tegu

Le apparizioni si sono verificate, almeno finora, nei quartieri di Estancias del Pilar, Parque Irízar, Pellegrini IV e Mirasoles dove i tegu hanno approfittato dei giardini, aggirandosi attorno alle piscine e spingendosi anche nelle abitazioni. Stupore e timore comprensibili, quest’ultimo ingiustificato secondo gli esperti (Argentina, allarme capibara: popolazione in aumento, branchi tra strade e case. E qualche danno).

Quella dei tegu è una specie onnivora e opportunista, che abita le foreste pluviali tropicali, savane e semi deserti del Sud America orientale e centrale. I maschi arrivano a misurare fino a un metro di lunghezza coda compresa, quaranta più delle femmine. A differenza della iguana colorada, hanno una colorazione scura con macchie trasversali più chiare.


Gli esperti assicurano che non bisogna temerle, anche perché è una specie autoctona, da sempre presente in quei territori. Il loro muoversi verso le aree urbanizzate risponde al clima visto il caldo torrido degli ultimi tempi nella provincia di Buenos Aires, dalla diminuzione di acqua disponibile e dalla continua urbanizzazione che ha privato i tegu di parte del loro habitat. Nella Riserva naturale di Pilar, del resto, ce ne sono tanti e oggi cercano luoghi più freschi e umidi.

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Non sono aggressivi, aggiungono, ed evitano il contatto con gli animali domestici. Nessun pericolo, dunque, giacché l’indole di quella iguana è più per la fuga che per il confronto fisico. E non fanno danni. Non trasmettono malattie, grande inquietudine di questo momento storico, né attaccano l’uomo perché lo temono.

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Anzi, gli portano beneficio perché antagonisti ai piccoli roditori. I residenti, in conclusione, dovranno sopportarli e, questo l’appello, rispettarli nell’allontanarli dalle loro case. Dove, a dirla tutta, qualcuno anche prima di questa ‘non emergenza’ ha aperto loro le porte.

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