Dopo lo scandalo dei cosiddetti vaccinati vip in Argentina, il governo ha deciso di pubblicare la lista dei beneficiati dalla vicinanza all’esecutivo per l’accesso alla vaccinazione anti Covid. Si tratta di settanta tra politici in carica ed ex funzionari delle amministrazioni precedenti. Tra loro lo stesso ex ministro della Salute, Ginés González García ora indagato, e i titolari di Economia ed Esteri, Martín Guzmán e Felipe Solá.

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Il presidente, Alberto Fernández

Nella maggior parte dei casi, la spiegazione dell’esecutivo di Alberto Fernández è la necessità di assicurare protezione a chi riveste ruoli strategici nell’ordinamento statale. È questo, per esempio, anche il caso di Carlos Zannini. Esponente di spicco del kirchnerismo, oggi procuratore generale del Tesoro, ha avuto accesso alla vaccinazione pur non essendo nelle prime fasce di rischio a entrare nel piano di immunizzazione. O dell’ex vicepresidente di Néstor Kirchner, Daniel Scioli, attuale ambasciatore di nomina politica a Brasilia.

Ma la lista è popolata anche da nomi sconosciuti alla massa, non onorati da incarichi pubblici ma, da quello che viene spiegato dalla stampa argentina, semplicemente favoriti da amicizie nell’attuale maggioranza di governo. Il caso sta scuotendo la politica, col governo costretto a giustificarsi. Ma con evidenti effetti sulla percezione della bontà del piano vaccinale da parte della popolazione. Che si chiede quale sia lo stato delle vaccinazioni anti Covid in Argentina.


Grazie alle forniture di Sputnik V garantite dalla Russia, il programma di vaccinazione in Argentina è partito il 29 dicembre, prima di molti altri paesi della regione ma con non poche difficoltà dovute anche agli intoppi negli arrivi da Mosca. Recentemente le autorità sanitarie hanno approvato anche i farmaci prodotti in Cina e India allo scopo di dare maggiore celerità.

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Stando ai dati elaborati da Our World In Data, l’Argentina è al 19esimo posto dei venti paesi che hanno vaccinato di più. Alla data del 21 febbraio, difatti, ogni 100 abitanti solo 0,04 hanno ricevuto una dose di vaccino anti Covid, vale a dire lo 0,98 per cento della popolazione. Prendendo in considerazione la doppia dose, invece, la media sale a 1,59 ogni 100 abitanti. In sostanza, le dosi somministrate sono precisamente 720.267 (in Italia circa 3,5 milioni).

Difficile, ma non solo per l’Argentina, fare i paragoni rispetto a Israele dove quasi la metà degli abitanti ha ricevuto anche il richiamo del vaccino. Ma nell’area sudamericana c’è chi sta meglio. Come il Cile, dove con la prima dose si è arrivati a coprire circa il 10 per cento della popolazione. O il Brasile che, dopo l’orrore degli oltre 247mila morti, ha fornito il farmaco a quasi sette milioni di persone.

Il Perù, invece, ha vaccinato 0,5 persone ogni 100 abitanti, Bolivia e Paraguay 0,09, Colombia 0,08, Ecuador 0,05. Sta peggio, però, l’Uruguay che solo in questa settimana vedrà consegnarsi le prime dosi di vaccino. Ma dal governo di Buenos Aires fanno sapere che la situazione è destinata a migliorare con le nuove forniture da Cina e Russia.

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