Agli occhi degli stranieri, Buenos Aires è da sempre una città elegante. La sua architettura europea e una vita culturale densa ispirano benessere. Altrettanto risalente nei decenni è la contrapposizione tra i quartieri agiati e quelli periferici, in modo particolare a sud della capitale argentina. Una linea estetica che continua a tracciare una differenza sociale sostanziale. Un trend che, però, sembra essere in aumento. In aumento è anche la povertà. E l’indigenza.

Secondo le ultime cifre ufficiali, nella città di Buenos Aires 198mila persone vivono sotto la soglia della indigenza. Dunque, è in affanno anche il distretto più ricco del paese.

I dati pubblicati dalla direzione generale di statistica della città di Buenos Aires rivelano che nel 2015 il numero dei cittadini indigenti era stato registrato nell’ordine di centomila. Erano 146mila giù nel 2016, pressoché identico il 2017 con 140mila. Ma nel 2018 si è arrivati a 198mila. In tre anni, rispetto al 2015, un aumento del 98 per cento.


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La metodologia del censimento, spiegata da José Donati che è il responsabile della direzione generale di statistica, indica in circa duemila nuclei familiari la platea della raccolta dei dati. Il loro reddito complessivo di famiglia è stato comparato ai prezzi dei beni inclusi nel paniere di beni e servizi di base. A seconda del grado di (im)possibilità di accesso a tali beni e servizi di base si è poveri o indigenti.

Gli uffici competenti del governo della capitale misurano la situazione ogni trimestre. E il rapporto mostra che la quantità di porteños indigenti è aumentata in ogni trimestre. Nei primi tre mesi del 2018, difatti, le persone in stato di indigenza erano 132mila; nel secondo 173mila e già nel mese di settembre la cifra è ascesa a 198mila.

Una delle principali evidenze è l’aumento di gente costretta a vivere per strada, fattore che in diverse occasioni anche la stampa italiana ha raccontato. A Buenos Aires l’aumento è dovuto anche al crescente ingresso di persone provenienti dal Conurbano – dove gli indici economici e sociali negativi sono tutti più alti – in cerca di opportunità.

Al di là di fattori sociali, l’aumento dell’indigenza è spiegato soprattutto da ragioni macroeconomiche. I prezzi dei beni alimentari di base sono aumentati di oltre il 50 per cento per effetto dell’inflazione, ma lo stesso aumento non ha riguardato i salari. In termini di valore reale, sono diminuiti anche i programmi sociali così come le pensioni.

Non va meglio sul fronte della povertà. Nel 2015 a Buenos Aires sotto la soglia della povertà erano 414mila, ma nel settembre del 2018 se ne sono contati 639mila, con un drammatico balzo in avanti di 225mila.

Vivere a Buenos Aires, “come in Germania o in Tunisia”. La ricerca sui quartieri della capitale argentina

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