L’Argentina ha recentemente cominciato ad allentare le misure di contenimento della pandemia e, in una prima fase, a beneficiarne è l’area metropolitana di Buenos Aires. Scendono i contagi e anche la capitale inaugura la cosiddetta nuova normalità, che passa anche per la ripresa del turismo, da sempre settore fondamentale per la Ciudad.

buenos aires riapertura turismo 2020 turisti stranieri

Il governo della città autonoma di Buenos Aires ha così annunciato la riapertura al turismo nazionale e internazionale. A chi arriva nella capitale argentina, indipendentemente dalla provenienza, è tuttavia richiesto obbligatoriamente di sottoporsi a un test sul Covid-19 entro le 24 ore.

I test in questione sono quelli salivari, rapidi anche nell’ottenimento del risultato che è disponbile nelle dodici ore successive. In caso di positività scatterebbe l’obbligo di isolamento. Per i turisti stranieri il costo è di 2.500 pesos, poco più di 26 euro e 31 dollari americani al cambio attuale. Per i turisti argentini, invece, il costo del test è a carico della copertura medica posseduta.


La scelta del test salivare, spiegano dal governo della capitale, è per la sua semplicità e non invasività rispetto al tampone. Diversi i punti in cui effettuarlo. Uno, dal 15 dicembre, sarà predisposto nell’aeroporto internazionale di Ezeiza e, dall’8 dicembre, altri due in città per chi arriva con gli autobus o con un mezzo privato.

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Tornare ad accogliere turisti per Buenos Aires è una occasione densa di significato. Perché rispetta la vocazione all’apertura della città, perché è economia. Si rimette in moto la grande e variegata offerta turistica di Buenos Aires, soprattutto alle porte dell’estate. Resta, però, la limitazione all’uso del trasporto pubblico, non consentito ai turisti riservandolo a quelle categorie che si intendono privilegiare, come lavoratori essenziali, studenti e altre persone comprese nelle deroghe.

L’aspetto economico è evidente nei 2,9 milioni di turisti stanieri e 6,9 milioni di turisti argentini che nel 2019 hanno visitato Buenos Aires. I primi hanno speso 1.839 miliardi di dollari, i secondi 645 milioni di dollari. Insomma, poco sotto i 2,5 miliardi di dollari che Buenos Aires ha visto circolare grazie al turismo nazionale e internazionale.

Al momento, però, è autorizzato l’ingresso solo di turisti stranieri provenienti da Brasile, Uruguay, Cile, Bolivia e Paraguay. A questi è richiesta una documentazione ‘di sicurezza’, a cominciare da una autocertificazione giurata da effettuare online.

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Devono dimostrare di essersi sottoposti a un test Covid nelle 72 ore precedenti, avere una copertura medica specifica per Covid, effettuare il test salivare all’arrivo a Buenos Aires e rendersi reperibili per la comunicazione del risultato. Per esempio, in caso di test effettuato nell’aeroporto di Ezeiza, si potrà comunque lasciare lo scalo.

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