Cifra che fa paura, così in Argentina i media commentano il superamento dei 100mila morti per Covid-19. Il paese sudamericano è arrivato oltre la soglia psicologica con l’ultimo bollettino del ministero della Salute, che riporta 19.697 nuovi contagi nelle 24 ore e 614 decessi. C’è un calo di casi giornalieri nelle ultime settimane, effetto anche dell’avanzare del piano di vaccinazione, ma resta alta la media delle vittime. Scesi anche gli indici di occupazione delle terapie intensive, al 62,2 per cento a livello nazionale e al 60,1 nell’area metropolitana di Buenos Aires.

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Il primo caso di nuovo coronavirus in Argentina è stato registrato ufficialmente il 4 marzo, un 64enne di ritorno da Parigi che sarebbe poi morto il 7 marzo. Due settimane dopo, il paese è entrato in un lungo lockdown per poi allentare progressivamente le misure. Ma devastante è stata la seconda ondata. Solo cinque mesi per un balzo dai 50mila morti al 12 febbraio agli oltre 100mila del 14 luglio.

I numeri attuali fanno dell’Argentina l’ottavo paese al mondo per numero di contagi da Covid (dopo Stati Uniti, India, Brasile, Francia, Russia, Turchia e Regno Unito) e l’undicesimo per decessi (dopo Stati Uniti, Brasile, India, Messico, Perù, Russia, Regno Unito, Italia, Colombia e Francia).


Va avanti il programma di vaccinazione che in Argentina è stato avviato il 29 dicembre puntando sul vaccino russo Sputnik V, l’unico disponibile in quel momento. Poi, però, una serie di ritardi dovuti soprattutto alle difficoltà di fornitura da parte di Mosca. Poche settimane fa, la stessa Russia ha autorizzato un laboratorio argentino alla produzione del farmaco e, contestualmente, il governo di Buenos Aires è riuscito a intercettare diversi milioni di dosi del cinese Sinopharm, aprendo anche canali di fornitura di AstraZeneca.

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Secondo i dati del ministero della Salute, l’Argentina ha raggiunto il 61,82 per cento dei maggiori di 18 anni con la prima dose di vaccino. Si tratta di quasi 21 milioni di persone, mentre poco più di 5,1 milioni di argentini hanno ricevuto entrambe le dosi, vale a dire il 15 per cento della popolazione adulta.

Alla data del 15 luglio, l’Argentina ha avuto la disponibilità di 31.255.730 di dosi. Corrispondono a 11.868.830 di Sputnik V (9.375.670 prima dose e 2.493.160 seconda dose), 9.072.000 di Sinopharm, 580mila di AstraZeneca-Covishield, 1.944.000 di AstraZeneca attraverso il meccanismo Covax e 7.790.900 di AstraZeneca-Oxford prodotte nella stessa Argentina.

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