I nuovi casi giornalieri di coronavirus in Argentina sono ormai stabili sul livello di oltre 35mila, con un numero di decessi che, nelle 24 ore, supera costantemente i 400. È il quadro di un paese alle prese con una seconda ondata che si sta dimostrando devastante dalle sue prime battute. Le recenti misure adottate dal governo di Alberto Fernández, evidentemente, non sono risultate sufficienti e si ricorre a nuove restrizioni.

coronavirus argentina lockdown maggio 2021

Lo stesso presidente punta velatamente il dito contro le autorità delle province sottolineando che in alcune aree del paese “non sono state applicate le misure che abbiamo disposto o è stato fatto con ritardo e anche i controlli sono stati deboli”. Tutto ciò mentre “il sistema sanitario è al llimite della possibilità di dare assistenza”. “È il momento peggiore della pandemia”, aggiunge. Sono diverse le province che ormai vivono la quasi saturazione delle terapie intensive, compresa la capitale Buenos Aires.

A partire dalla mezzanotte di sabato 22 maggio, gran parte dell’Argentina torna a ‘chiudersi’, per nove giorni fino al 30 maggio. A essere interessate dalle nuove restrizioni sono quei distretti del paese, un centinaio in diverse province, con indici epidemiologici critici, compresa l’area metropolitana di Buenos Aires che è la più colpita dal principio della pandemia del nuovo coronavirus.


In questi nove giorni di ‘confinamento’, come viene definito in Argentina, sono vietate tutte le attività economiche, sportive, ricreative, religiose, sociali comprese le attività didattiche. Fatte salve, ovviamente, quelle essenziali. In sostanza, è un divieto di circolazione, un lockdown nelle aree più a rischio. Dal 31 maggio alll’11 giugno, poi, si torna alle misure in vigore fino al 21 maggio, di minore intensità, ma con ritorno alla chiusura rigida nel weekend del 5 e 6 giugno.

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La speranza, oltre che nelle misure, è affidata al piano di vaccinazione che, avviato già il 29 dicembre, stenta a decollare soprattutto per mancanza di vaccini. Entro la fine di maggio è atteso l’arrivo di circa 4 milioni di dosi di AstraZeneca, mentre la Russia ha promesso l’invio dello Sputnik V con regolarità. Fatto sta che, a oggi, la percentuale di argentini che hanno concluso il ciclo di immunizzazione è di poco inferiore al 5 per cento, poco più di 2,2 milioni di persone.

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