La relativa calma delle ultime settimane sembra essere solo un ricordo: l’Argentina teme di essere alle porte della seconda ondata di coronavirus. I numeri continuano a crescere, così come il livello di occupazione delle terapie intensive, al 59,9 per cento nell’area metropolitana di Buenos Aires mentre nel resto del paese è al 55,3. I casi di Covid-19 in Argentina superano i 2,3 milioni con oltre 55mila decessi.

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Il governo alza la guardia e dispone il rafforzamento di alcune misure al fine di frenare la tendenza all’aumento dei contagi che già si sta manifestando. E che, prima dell’Argentina, sta già mettendo in difficoltà Cile, Brasile e Uruguay. Con le strutture sanitarie del Paraguay ormai al collasso.

Disposto, così, in via temporanea il lavoro da remoto per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Si aggiunge la raccomandazione ai governatori delle province di adottare misure restrittive per la fascia serale. Restano sospesi i collegamenti aerei con Brasile, Cile e Messico con imminente riprogrammazione di tutti i voli internazionali.


Deciso anche l’aumento dei test ai quali sottoporre chi rientra nel paese: uno prima del viaggio verso l’Argentina, uno all’arrivo e il terzo a sette giorni dall’ingresso. Tutti a carico del viaggiatore. Una misura che si combina con un controllo più rigido, da parte di autorità provinciali e municipali, delle quarantene obbligatorie.

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Infine, la chiusura delle frontiere terrestri in via transitoria. Misura, quest’ultima, che sta provocando non poco malumore tra gli argentini bloccati dall’altra parte dei varchi.

Intanto, il governo ha indicato le aree del paese al momento più critiche circa l’aumento dei casi di coronavirus, ben 45. Nella provincia di Buenos Aires si tratta di Avellaneda, Berazategui, Campana, Cañuelas, Chivilcoy, Ensenada, Esteban Echeverría, Florencio Varela, General Alvarado, General San Martín, Hurlingham, José C. Paz, La Plata, Lanús, Malvinas Argentinas, Morón, Necochea, Olavarría, Pilar, Quilmes, San Fernando, San Isidro, San Miguel, San Vicente, Tigre, Trenque Lauquen, e Vicente López.

Nella provincia del Chaco c’è il dipartimento di Mayor Luis J. Fontana. Córdoba: dipartimento di Tercero Arriba. Corrientes: Goya. Entre Ríos: Colón. Mendoza: Luján de Cuyo. Misiones: Montecarlo. San Juan, capitale provinciale. Santa Cruz: dipartimento di Deseado. Santa Fe: Castellanos, Constitución, Rosario, San Lorenzo, San Martin. Santiago del Estero, capitale provinciale. Tucumán: San Miguel de Tucumán, Lules, Tafí Viejo, Yerba Buena.

Sotto osservazione, però, anche le città di Buenos Aires, Córdoba, Corrientes e Misiones, dove i numeri mostrano una sostanziale stabilità ma con una incidenza alta, pericolosa quando si tratta di grande agglomerati urbani.

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