Superati i 600mila casi di coronavirus in Argentina, il governo si prepara all’ennesima estensione delle misure di distanziamento sociale. La pandemia non si ferma e, nella sola giornata di giovedì 17 settembre, 12.071 si sono aggiunti al conteggio totale, oltre ai 345 decessi (12.460 in totale).

coronavirus argentina proroga misure settembre 2020 buenos aires

Numeri che segnano un nuovo record in Argentina e che confermano il ‘primato’ della provincia di Buenos Aires con 6.319 casi in 24 ore. Poi c’è la capitale che, da sola, ne ha individuati 1.156, superata dai 1.362 della provincia di Santa Fe. La situazione generale ha portato il governo nazionale a prorogare, ancora una volta, le misure di contenimento. Domenica 20 settembre scadono le precedenti ma è certo che dal giorno dopo non cambierà molto.

Tuttavia, considerando che dal 20 marzo, data di inizio della prima quarantena, alla fine del prossimo provvedimento si saranno superati i sei mesi di restrizioni, il regime attualmente in corso potrebbe cambiare. Ancora tre settimane, fino all’11 ottobre ma leggermente diverse rispetto alle precedenti.


L’idea dell’esecutivo nazionale è una ‘regionalizzazione’ della situazione, adottando misure compatibili ai livelli di contagi e focolai delle diverse aree del paese. Il governo della provincia di Buenos Aires, dall’inizio della pandemia la più colpita, è orientato verso una conferma delle misure in atto ma prevede di intraprendere un cammino verso una “nuova normalità” nei prossimi quindici o venti giorni. Tra le novità ci sarebbe la ripresa delle attività del settore dell’edilizia e di quello culturale.

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A insistere su maggiori aperture, soprattutto delle attività di ristorazione e ricreative, seppure con limitazioni, è invece la città di Buenos Aires che da due settimane sta già sperimentando una fase di maggiore convivenza col virus. Ugualmente, nella capitale si chiede un ritorno nelle classi sottolineando il vincolo spezzato ormai da mesi tra gli alunni e le istituzioni scolastiche.

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