La data in cui manifestare il loro scetticismo non è stata casuale e neanche il luogo della adudanza. Il 25 maggio a Plaza de Mayo, il giorno dedicato alla patria libera, nella sua 210ma occasione, in una piazza simbolo di Buenos Aires e dell’Argentina, peraltro guardando la Casa Rosada, sede principale del pubblico potere. Non era una folla enorme ma gli slogan si sono fatti notare, nella loro totale aderenza alle solite teorie del complotto. Senza giri di parole, “Il coronavirus non esiste”.

coronavirus argentina proteste negazionisti buenos aires

Le conclusioni dei manifestanti di Buenos Aires – che si sono definiti nazionalisti e libertari sotto la sigla di Jóvenes Republicanos, Giovani repubblicani – non sono certo una novità e ricalcano quelle che, da mesi, girano sulla rete veicolate dai social network. E sottolineano che “la pandemia non esiste” essendo solo una “cospirazione” per la creazione di un “nuovo ordine mondiale”. Anzi, aggiungono, “i virus non esistono”.

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È per questo che gli stessi negazionisti ritengono non doveroso osservare le misure di quarantena obbligatoria e distanziamento sociale perché “fondata sul nulla” e, come tale “violazione di diritti e libertà fondamentali”. Allo stesso tempo invocano “libertà”, criticando l’Organizzazione mondiale della sanità e le misure di controllo sanitario adottate dal governo argentino. Come tesi negazionista impone, sarebbero false, “inventate” anche le morti per Covid-19 in tutto il mondo: una “menzogna”, comprese le migliaia di decessi registrati nel vicino Brasile come negli Stati Uniti.


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Chiaramente non è l’orientamento diffuso in Argentina, trattandosi di una minoranza, anche piccola. Tuttavia, un sondaggio realizzato per il quotidiano Infobae mette in evidenza che il 68,5 per cento degli argentini interpellati non crede alla versione dell’origine animale del Covid-19, prima di trasmettersi all’uomo. E il 60 per cento ritiene che l’emergenza pandemia sia “utilizzata” politicamente dai governi, di qualsiasi colore.

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