Sono stati 3.610 i nuovi casi di coronavirus in Argentina nelle ultime 24 ore monitorate dal ministero della Salute, con 121 morti. Con questi nuovi dati il totale dei contagi di Covid-19 in Argentina sale a 1.469.919, risultando il nono paese al mondo come numero di casi totali, secondo il conteggio globale della Johns Hopkins University. A 280 giorni dal primo caso di coronavirus in Argentina, i decessi sono 40.009. I pazienti dichiarati guariti dalle autorità sanitarie sono 1.305.587.

coronavirus in argentina 40mila morti dicembre casi estate

Quella argentina della lotta alla pandemia è una storia diversa dalla maggior parte del resto del mondo, in termini di approccio e misure. Lo scorso 19 marzo, a due settimane dall’arrivo del virus nel paese, il governo di Alberto Fernández ha annunciato una quarantena rigida al fine di evitare la diffusione del Covid.

Quattro mesi dopo, però, nella seconda metà di luglio, in un solo giorno si registrarono 6.217 contagi in un solo giorno. Fino a quel momento, il 23 luglio, i morti per coronavirus in Argentina erano già 2.702. Un mese dopo il numero dei morti era già raddoppiato, salendo a 5.527.


Nonostante le rigide misure di isolamento e distanziamento sociale, il numero dei decessi ha superato i 10mila i primi giorni di settembre e il 1 ottobre l’Argentina contava già 20.287 morti per Covid. Il 28 ottobre, poi, si è arrivati a totalizzare oltre 30mila decessi che sono diventati oltre 40mila 41 giorni dopo.

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Alla data del 9 dicembre, l’Argentina conta 3.715 pazienti in cura presso i reparti di terapia intensiva che vuol dire occupazione dei posti di massima cura al 54,4 per cento a livello nazionale, che sale al 58,2 per cento nelle strutture sanitarie dell’area metropolitana di Buenos Aires, fino a poche settimane fa la parte del paese più colpita dalla pandemia.

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Con la curva in discesa e l’approssimarsi delle festività natalizie, si moltiplicano gli appelli al buonsenso. Dalle autorità politiche l’invito alla massima prudenza nei comportamenti, a evitare riunioni numerose soprattutto in vista di ricongiungimenti familiari con ultrasessantenni. Nel frattempo a Buenos Aires, riaperta ai turisti nazionali e stranieri, sono scattati i primi test, condizione essenziale per la permanenza in città.

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