Sono 21 le nuove vittime per coronavirus in Argentina, portando il totale a 4.785 dall’inizio della pandemia. L’ultimo bollettino del ministero della Salute parla di 6.494 nuovi casi accertati e viene segnalato che in molte province la circolazione del virus è aumentata, come nel caso di Córdoba, Jujuy, Santa Fe, Río Negro, Mendoza e Terra del Fuoco. Il numero dei contagi sale così alla cifra di 253.868 facendo dell’Argentina il sedicesimo paese più colpito a livello globale. E supera anche l’Italia, che di casi ne ha finora registrati 250.825, seppure con un tasso di mortalità nettamente superiore.

L’attenzione delle autorità politiche e sanitarie è, ancora, sull’area metropolitana di Buenos Aires la cui situazione, ssegnalano, “non è buona”. Dei 21 decessi nelle ultime 24 ore, dieci sono stati registrati nella provincia di Buenos Aires e sette nella capitale. Ma è soprattutto la provincia, in modo particolare le località della conurbazione attorno a Buenos Aires, a presentare un rilevante aumento di casi.

Degli ultimi test effettuati, l’indice di positività è del 47,8 per cento come media nazionale che, però, sale al 56,5 nella provincia più grande del paese. Nella capitale, invece, ci si ferma al 38,9 per cento. Anche l’altro fattore di rischio evidenzia un peggioramento della situazione. Sono 1.569 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in tutto il paese: a conferma della tendenza, l’83,4 per cento di essi è in strutture della città e provincia di Buenos Aires.


L’occupazione dei posti letto di terapia intensiva è salita al 57,3 a livello nazionale ma nell’area metropolitana di Buenos Aires è al 67,4. Proprio dalla provincia arriva l’allarme: se la curva pandemica non dovesse cominciare la sua discesa, alla fine di agosto si potrebbe arrivare al 90 per cento dei posti occupati. Di qui al rinnovo delle raccomandazioni a frenare la circolazione del coronavirus in Argentina applicando le misure di distanziamento sociale.

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Secondo il presidente, Alberto Fernández, che si è detto “preoccupato” per l’aumento dei casi, il paese sta attraversando il “momento peggiore della pandemia”. Il capo dello Stato chiede “maggiore responsabilità” al popolo argentino perché “siamo molto lontani dall’aver superato il problema”. Il 16 agosto scade l’ultima proroga della quarantena ma, con gli attuali dati, è facile prevedere una nuova estensione delle misure.

“Comprendo la stanchezza della gente, ma mi affido alla capacità di riflessione di ognuno”, ha aggiunto Fernández sottolineando che soprattutto nell’area metropolitana di Buenos Aires ci sono stati comportamenti sbagliati. Parole che, insieme ai numeri, farebbero ipotizzare un nuovo annuncio nei prossimi giorni.

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