Sono 21 i nuovi morti per coronavirus in Argentina. Il dato delle 24 ore porta a 3.200 i decessi nel paese dai primi di marzo, con un tasso di mortalità dell’1,8 per cento sui casi accertati di Covid-19. Il bollettino giornaliero parla di 5.939 nuovi casi per un totale, da inizio pandemia, di 173.355. Un dato che, secondo le stime della Johns Hopkins University, fa dell’Argentina il 20esimo paese al mondo come numero di contagi. L’Italia è al 15esimo, ma con un tasso di mortalità molto più alto.

Altri paesi della regione latinoamericana contano quantità di casi nettamente superiore all’Argentina. C’è soprattutto l’evidenza brasiliana con quasi 2,5 milioni di casi e oltre 88mila morti, poi il Messico che ha superato i 400mila contagi e quasi 45mila vittime. Seguono il Perù (395mila e oltre 18mila morti), il Cile (350mila circa e oltre 9.200 vittime). Stessa media quella della Colombia, che si avvicina ai 270mila contagi e oltre 8.700 decessi.

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In costante monitoraggio è la situazione dei posti letto in Argentina. Secondo l’ultimo bollettino sono 1.024 i pazienti in terapia intensiva, l’88,3 per cento dei quali in strutture della capitale Buenos Aires e provincia. A livello nazionale il tasso di occupazione dei posti di intensiva è del 54 per cento, ma supera di poco il 64 sul territorio dell’area metropolitana di Buenos Aires.


La preoccupazione delle autorità sanitarie è evidente: “Se si consolida questo trend di crescita dei contagi alla fine di agosto avremo il 91 per cento dei posti letto in uso”, segnalano dalla provincia di Buenos Aires. Quello che si vuole scongiurare è il collasso del sistema sanitario e la misura principale è quella del distanziamento sociale. Che, però, tra capitale e parte della provincia cittadini e economia sopportano da ormai 130 giorni.

Al contrario, il governo della città di Buenos Aires chiede di avviare un percorso graduale di riapertura delle attività, nonostante ‘la Ciudad’ sia al centro della pandemia. Tra capitale e hinterland tutto sarà deciso cercando equilibrio tra tutela della salute, umore della popolazione e crisi economica.

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