Le misure per contrastare il coronavirus in Argentina continuano, ma non per tutti. Nel corso di una visita istituzionale nella provincia settentrionale di Misiones, il presidente Alberto Fernández ha annunciato i nuovi termini delle misure di isolamento sociale preventivo e obbligatorio per otto province. Si tratta di quelle attualmente più colpite dal Covid-19. Attualmente l’Argentina è il sesto paese al mondo come numero di casi, 1.053.650 con un totale di 27.957 decessi dallo scoppio dell’epidemia, il 3 marzo.

coronavirus in argentina estensione misure ottobre

Nel corso della ultime settimane, difatti, lo scenario è mutato. Se prima, difatti, era l’area metropolitana di Buenos Aires (la capitale e il suo hinterland) è stata saldamente il centro dell’epidemia di coronavirus in Argentina i nuovi dati confermano la circolazione del virus nelle altre province del paese, da nord a sud.

Secondo Fernández il periodo di chiusura totale ha dato i suoi frutti in molte località di queste province e, a suo avviso, è il caso di proseguire in questo senso. Si tratta delle province di Santa Fe, Córdoba, San Luis, Mendoza, Neuquén, Río Negro, Chubut e Tucumán, oltre all’area metropolitana di Buenos Aires e alla capitale che, però, prosegue nel suo percorso di progressiva riapertura. Le aree interessate concentrano il 55 per cento degli attuali contagi.


La nuova proroga, di ulteriori quattordici giorni, come chiarito dal presidente, è alle stesse attuali condizioni. Alla base della decisione del governo argentino c’è il trend della curva pandemica. Le ultime settimane mostrano una leggera diminuzione nella provincia di Buenos Aires e un aumento nelle altre province più colpite dall’epidemia di Covid-19.

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“Il virus – ha chiarito il leader della Casa Rosada – è uscito dalle città per arrivare ai centri più piccoli effetto sicuramente della mobilità. Per questo – aggiunge – ho deciso di concentrare gli sforzi in queste otto province che, insieme all’area metropolitana della capitale, presentano la maggior parte dei casi”.

L’Argentina comincia a mostrare una (timida) diminuzione dei casi ma il presidente Fernández ritiene che “non siamo nelle condizioni di dirci tranquilli. Abbiamo la metà dei casi rispetto ad alcune settimane fa ma sono ancora alti”. E prende a esempio il ritorno del virus in Europa come parametro.

Fernández invita a non definire quarantena le misure attuali: “È un meccanismo di isolamento per qualcuno e distanziamento sociale per altri e poco alla vovlta autorizzeremo la riapertura di attività”.

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