L’Argentina si avvia verso la fine del regime di quarantena che, tra alti, bassi, modifiche ed eccezioni, ha fermato il paese dal 20 marzo. La quarantena più lunga del mondo, hanno più volte sottolineato media nazionali ed esteri. Nonostante la necessità, con un Covid che è andato addirittura impennandosi negli ultimi mesi, è stato un colpo durissimo per l’economia nazionale, che già scontava oltre un anno di recessione.

coronavirus in argentina fine quarantena amba buenos aires

Con oltre 1,2 milioni di contagi registrati e 32.766 morti al 6 novembre, l’Argentina è il settimo paese al mondo per numero di casi. Ora, però, comincia la altrettanto costretta fase della convivenza col coronavirus. L’ultima proroga delle misure era arrivata il 23 ottobre con decorrenza da lunedì 26, per altre due settimane. Da lunedì 9 novembre il paese si rimette in moto, anche se non completamente.

La decisione più attesa era quella relativa alla cosiddetta Amba, l’area metropolitana di Buenos Aires cche comprende la capitale e il suo hinterland che ricade sotto la giurisdizione della provincia. Dall’inizio della pandemia è stato il vero centro dell’epidemia nel paese. Ora, però, la curva mostra una flessione e permette un alleggerimento delle misure.


Sembra un gioco di sigle, ma l’Amba passa dall’Aspo al Dispo, cioè dall’insolamento sociale obbligatorio a un regime di distanziamento sociale preventivo. In sostanza, è permessa una ampia rosa di attività, nel rispetto delle distanze fisiche. Il tutto da lunedì 9 novembre.

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Alla decisione di ‘liberare’ l’area metropolitana di Buenos Aires hanno partecipato il governo nazionale, quello provinciale e quello della città autonoma di Buenos Aires. Che hanno voluto sottolineare: non è un liberi tutti. Ci saranno regole da seguire e ricorrere a una buona e fondamentale dose di responsabilità individuale. Le autorità annunciano che seguiranno test di massa per individuare casi di coronavirus al fine di agevolare un accesso più sicuro alla quasi normalità.

Tra le principali novità, la possibilità di tornare a utilizzare i mezzi del trasporto pubblico che in quedsta lunga fase erano stati riservati ai lavoratori delle categorie essenziali. Saranno consentite le riunioni in luoghi chiusi ma fino a dieci persone anche se dal governo della città sottolineano che “è meglio all’aperto o su spazi aperti come balconi e terrazze”.

Altra decisione attesa, il ritorno a scuola: lunedì 9 in aula sia gli studenti delle scuole pubbliche che private della città di Buenos Aires. Per molti altri settori, come i luoghi adibiti agli spettacoli, ci sarà da attendere. Un cronoprogramma è allo studio.

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