“Non abbiamo altra opzione”: con queste parole il presidente Alberto Fernández, dopo un confronto con i governatori di città e provincia di Buenos Aires, ha annunciato una nuova estensione della quarantena. Le misure di contenimento del coronavirus in Argentina sono ormai in vigore dal 20 marzo e si avviano verso i 149 giorni, quasi cinque mesi.

Il provvedimento, fino al 16 agosto, riguarda in modo particolare l’area metropolitana di Buenos Aires, che comprende la capitale e le municipalità attorno alla stessa che ricadono sotto la giurisdizione della provincia di Buenos Aires. È questo, ormai da mesi, il centro dell’epidemia in Argentina, concentrando circa il 90 per cento dei contagi e delle vittime finora registrati.

coronavirus in argentina proroga quarantena buenos aires 16 agosto

La decisione è arrivata dopo una lunga riunione con il pool di esperti che assiste l’esecutivo nella gestione dell’emergenza sanitaria ed è arrivata dopo il deciso incremento della curva dei contagi e dei decessi, che nella giornata di giovedì 30 luglio hanno toccato un nuovo record (Coronavirus in Argentina, le 24 ore con più morti e contagi).


Fernández – ma dello stesso parere sono il governatore della provincia di Buenos Aires, Axel Kicillof, e il governatore della città di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta – ha fatto appello alla cittadinanza a rispettare soprattutto il divieto di effettuare riunioni familiari e di altra natura non indispensabile. Secondo le autorità sanitarie, difatti, questo è uno dei fattori alla base del peggioramento della situazione epidemiologica.

“Fino al 16 agosto rimarrà tutto invariato”, ha affermato Fernandez. Il presidente ha quindi rivolto un appello alla cittadinanza a rispettare le norme di distanziamento sociale. “Non sto convocando a correggere una statistica, sto convocando a proteggere vite e sto chiedendo che sia per decisione propria”.

La preoccupazione è anche quella di assicurare la tenuta del sistema sanitario in merito alla disponibilità dei posti letto di terapia intensiva. A livello nazionale è salita al 54,4 per cento ma tra Buenos Aires e la sua area metropolitana l’indice è ormai al 63,6 per cento. Ed è soprattutto in questa parte del paese che risiede l’ansia delle autorità politiche e sanitarie.

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