Il coronavirus, come prevedibile, è arrivato anche in Argentina, espandendosi, con varia intensità, in ormai tutti i paesi del continente. La situazione descritta dal ministero della Salute – dati delle prime ore di domenica 15 marzo – parla di 45 casi coronavirus in Argentina, compreso un bimbo di quattro anni. Sono localizzati a Buenos Aires e provincia, Santa Fe e Chaco. Degli undici nuovi casi, viene spiegato, dieci riguardano persone che hanno effettuato viaggi in zone di rischio, che ormai corrispondono a paesi europei.

coronavirus in argentina situazione 15 marzo

Tutti i nuovi contagiati da Covid-19 sono in isolamento domiciliare e il ministero dell’Interno ha annunciato che sarà compito delle forze di polizia vigilare affinché la quarantena sia rispettata. Il presidente, Alberto Fernández, dal canto suo, ricorda che il mancato rispetto delle prescrizioni stabilite dalla legge è un comportamento penalmente rilevante essendo fonte di rischio per la salute della popolazione.

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Dei 45 finora risultati positivi al coronavirus, tre sono stati dimessi, due sono le vittime e gli altri 40 sono sotto trattamento, a seconda dell’intensità del caso. Il ministro della Salute, Ginés González García, assicura che per il governo “la priorità è massima” anche in termini di budget. Nella politica argentina, fortunatamente, si riscopre unità. L’ex presidente Macri, in linea teorica capo dell’opposizione, ha manifestato massima collaborazione circale misure decise dall’esecutivo.


Dopo un iniziale tentennamento, il governo centrale va verso la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Il presidente Fernández invita la popolazione a evitare assembramenti chiedendo, nei limiti del possibile, di rimanere nei propri domicili e di evitare ogni comportamento o abitudine che facilita la circolazione del virus.

Nel frattempo, l’esecutivo valuta di ‘chiudere’ il paese per dicei giorni. Anche le principali destinazioni turistiche adottano le prime misure. Il sito delle cascate dell’Iguazú ha cominciato a funzionare al 50 per cento della capacità, ma è possibile che sia solo la prima fase di decisioni più rigide.

coronavirus in argentina situazione 15 marzo

La compagnia di bandiera Aerolíneas Argentinas, intanto, su incarico del governo, come unico vettore autorizzato, comincerà a effettuare il rimpatrio degli argentini residenti nei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di coronavirus. Il primo volo riporterà in patria gli argentini da Miami mercoledì 18 marzo.

E poi c’è l’economia che in Argentina non brilla e subirà inevitabilmente un duro colpo dall’emegenza sanitaria, come già visto nei giorni scorsi. Il governo studia misure di aiuto e compensazione a imprese e famiglie, sulla scia di quanto deciso dalla maggior parte dei paesi. In Argentina è una guerra appena cominciata che, ricordano dai palazzi della politica, l’intera popolazione è chiamata a combattere.

Aggiornamento 16 marzo

La decisione del governo è arrivata dopo una riunione tra il presidente Fernández e i suoi ministri. Disposta la sospensione delle lezioni nelle scuole per 15 giorni al fine di contenere la circolazione delle persone. Ma c’è polemica sulla scelta di lasciare aperti gli istituti per assicurare il servizio di mensa ai più piccoli. “Molte scuole hanno anche funzioni relazionate all’alimentazione, ma non ci saranno lezioni nei giorni di sospensione”.

Disposta anche la chiusura delle frontiere in entrata al paese, fatta eccezione per gli argentini e gli stranieri residenti di ritorno. A ogni modo, chi rientra da paesi interessati dalla pandemia devono rispettare la quarantena obbligatoria.

Sulla situazione contagio in Argentina, l’ultimo aggiornamento parla di 56 casi di coronavirus accertati in diverse aree del paese.

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