Sono saliti a 65 i casi di coronavirus in Argentina – alla sera di martedì 17 marzo – più della metà dei quali nella capitale Buenos Aires, con 34 contagiati dal Covid-19. Il resto dei casi è ripartito nelle province di Buenos Aires (13), Chaco (10), Córdoba (3), Terra del Fuoco (2), Santa Fe (1). San Luis (1), Río Negro (1). Il ministero della Sanità sottolinea che la maggior parte dei casi di contagio si considera ancora come importata, essendo la diffusione del virus limitata ancora a persone che hanno viaggiato in zone a rischio e ai loro contatti più vicini.

Il governo di Alberto Fernández, intanto, ha adottato una serie di misure dirette al contenimento, che ricalcano quelle finora sperimentate nei paesi asistici e soprattutto nel Vecchio continente. Chiusura delle scuole (nel caso dell’Argentina riapertura ritardata dopo le vacanze estive), sospensione di attività sportive, culturali e ricreative che implicano assembarmenti.

coronavirus in argentina situazione 17 marzo 2020

Decisa anche la chiusura delle frontiere, il divieto di ingresso nel paese per chi arriva da aree fortemente interessate dalla pandemia di coronavirus, sospensione dei voli dai paesi europei, quarantena obbligatoria con conseguenti sanzioni penali per chi la viola. L’obiettivo è quello di tenere in casa il maggior numero di persone, come principale misura di contenimento che evita il contatto interpersonale, fonte di contagio.


Limitazioni anche ai trasporti in vista del ponte festivo del 24 marzo. Al fine di scongiurare spostamenti di persone e turisti, l’esecutivo ha annunciato che verranno sospesi i voli interni e la circolazione dei bus interregionali a partire dalla mezzanotte di giovedì 19 marzo fino alla mezzanotte di mercoledì 25 marzo. Per quanto riguarda le aree metropolitane, negli stessi giorni, i bus potranno trasportare solo passeggeri nei posti a sedere, evitando l’assembramento di passeggeri in piedi.

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