Orán, nella provincia settentrionale di Salta molto nota e apprezzata dai turisti di tutto il mondo, è una delle città in cui l’aumento dei contagi preoccupa il governo centrale. Il coronavirus in Argentina continua la sua diffusione nonostante le misure restrittive che, evidentemente, non ottengono precisa osservanza da parte della popolazione.

coronavirus in argentina situazione contagi aree critiche

Tra alti e bassi e fasi alterne, in Argentina le misure sono in vigore dal 20 marzo. Ma le ultime settimane stanno registrano un incremento dei casi di Covid-19. Con 565.446 contagi finora accertati, è il decimo paese al mondo in termini di diffusione del virus. Un tasso di mortalità relativamente basso fa registrare 11.710 vittime.

Orán nelle ultime 24 ore ha registrato 1.077 nuovi casi (su una popolazione totale del dipartimento di circa 130mila abitanti) e le condizioni del sistema sanitario di riferimento sono estremamente fragili. Come aggiunge il ministro della Salute, Ginés González García, da lì “ci arrivano resoconti realmente drammatici, il personale medico non si sta neanche cambiando per non sottrarre tempo all’assistenza dei pazienti”.


Un caso limite, quello della località a nord della provincia di Salta, che in Argentina, però, non è l’unico. È lo stesso ministro a indicare le città fonte di maggiore preoccupazione per il governo di Buenos Aires per una certa velocità di trasmissione del virus. C’è la conurbazione di Buenos Aires, che dall’inizio della pandemia è l’area più colpita del paese. Ma ci sono altre nove località, da nord a sud.

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Ginés González García

Oltre a Orán, la lista è composta da Río Grande (provincia della Terra del Fuoco), Río Gallegos (Santa Cruz), Alto Valle (Río Negro), Mendoza (capoluogo della provincia omonima), Venado Tuerto e Rosario (Santa Fe), Resistencia (Chaco) e Jujuy (capoluogo della provincia omonima). A Río Grande, per esempio, su 66mila abitanti circa i contagi attuali superano i 2.300.

Oltre a quella di Buenos Aires, le altre due province ‘attenzionate’ sono quella di Santa Fe, che attualmente conta poco meno di 20mila casi con diversi focolai, e Mendoza che ha superato i 15mila contagi attuali. Le strutture sanitarie, in entrambe le province, stanno reggendo ma cominciano a mostrare le prime difficoltà di risposta in termini di strutture e personale. Al contrario, la situazione nella provincia del Chaco, dove inizialmente c’è stata una crescita sostenuta, va verso una discesa della curva pandemica.

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Inevitabilmente, il coronavirus in Argentina è anche terreno di confronto politico, non privo di polemiche. Come la decisione della città di Buenos Aires di riaprire, seppure con limitazioni, bar e ristoranti. Scelta criticata dal ministro della Salute. “Quando la capitale non aveva un elevato numero di contagi, il resto del paese ha accettato restrizioni. Ora non sta succedendo il contrario”, ha dichiarato González García.

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