Il coronavirus in Argentina non dà tregua, nonostante le due scorse settimane di quarantena rigida nell’area metropolitana di Buenos Aires (Amba), che include la capitale e una parte della provincia di Buenos Aires. Anche gli ultimi dati parlano chiaro: le autorità sanitarie hanno difatti registrato un nuovo record di contagi e decessi e contagi registrato nella giornata di ieri con 5.344 nuovi casi e 117 morti.

È l’Amba che continua a concentrare più del 90 per cento dei nuovi contagi accertati. Ed è per questo che potrebbe tornarsi a un contesto di misure severe, proprio ora che le autorità nazionali e locali hanno avviato una fase di flessibilizzazione con maggiori aperture di attività economiche.

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Massima attenzione a Buenos Aires: è proprio la capitale a chiedere, nei limiti del possibile, un ordinato ritorno alla normalità, ma la situazione sembra imporre nuova prudenza. E anche le previsioni: “Buenos Aires si deve preparare alle settimane più dure nella lotta al coronavirus”, ha avvertito Fernán Quirós, ministro della Salute della capitale.


Tra le principali difficoltà c’è quella di contenere la diffusione del Covid-19 nei quartieri più popolari della capitale: lì, difatti, l’indice di contagio è più alto rispetto al resto della città anche per la non facilità di applicazione delle misure di distanziamento sociale. Secondo Quirós, Buenos Aires ha bisogno di “uno sforzo complementare” che si deve tradurre anche “nell’evitare contatti con familiari e amici”.

Un ritorno a quarantena più rigida non è escluso neanche dalla provincia di Buenos Aires. Davanti a una “crescita significativa” dei casi di coronavirus è “molto probabile uno scenario di ritorno a inasprire la quarantena se la curva dei contagi continua a salire”. Dipenderà “dai ritmi di crescita”, così come le condizioni di isolamento, tra il 1 e il 17 luglio, “hanno permesso di diminuire la velocità di contagio e controllare l’occupazione dei posti di terapia intensiva”. Nell’Amba il 60,2 per cento è già occupato contro un 36 del resto della provincia. E lo stesso presidente, Alberto Fernández, parlando ai vertici delle forze armate ha avvertito: “Il coronavirus è lontano dall’essere sconfitto”.

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