Con la morte di un 89enne nella città di Buenos Aires salgono a 44 i decessi per coronavirus in Argentina. L’ultimo bollettino del governo, al 5 aprile 2020, parla di 1.451 casi accertati di Covid-19 in tutto il paese. Dagli accertamenti delle autorità sanitarie, emerge che 674 sono i casi ‘importati’, di argentini rientrati in patria già positivi al virus, mentre 490 persone hanno contratto il coronavirus da contatti stretti con persone già infette e 119, infine, i casi di ‘circolazione comunitaria’.

coronavirus in argentina situazione quarantena ripresa

Alla stessa data, sono 280 gli argentini che risultato guariti e 87 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. Anche l’Argentina mostra la tendenza globale con maggiori contagi tra gli uomini (57 per cento) ma è bassa l’età media: la maggior parte dei malati di coronavirus è nella fascia tra i 20 e i 59 anni, con una media di età di 45 anni. 21 le province interessate dai contagi, con l’eccezione di Catamarca, Chubut e Formosa.

Dati alla mano, a livello governativo si sottolinea l’efficacia del distanziamento sociale conseguente alla decisione di mettere il paese in quarantena dal 20 al 31 marzo, poi prorogato al 12 apriel per evitare la circolazione durante la Settimana santa. Nel vicino Brasile, dove il presidente Bolsonaro non ha mai realmente sostenuto la necessità della quarantena, i contagi sono ormai oltre diecimila, con forte concentrazione a San Paolo, e 431 i decessi.


Intanto, il governo argentino, con la speranza di essere riuscito a contenere l’epidemia entro la fine della quarantena obbligatoria, pensa già alla fase 2. È lo stesso presidente, Alberto Fernández, a parlare di una uscita graduale con l’obiettivo di riattivare il motore economico, in questo momento ridotto alle attività essenziali. Ci saranno fase della popolazione che dovranno proseguire la quarantena come gli anziani mentre le scuole resteranno chiuse e i dipendenti della pubblica amministrazione continueranno ad assicurare i servizi attraverso il lavoro a distanza.


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Il presidente Fernández con Horacio Rodríguez Larreta e Axel Kicillof, governatori della città e della provincia Buenos Aires

Fitti i contatti tra l’esecutivo e le organizzazioni di imprenditori e lavoratori, alla ricerca di soluzioni che non implichino una eccessiva circolazione di persone, anche perché i mezzi di trasporto sono i principali luoghi di contagio. E poi il calcio, pane per gli argentini che, secondo Fernández, è delle attività che più pagherà il costo della quarantena. Tornare agli eventi col pubblico “è impossibile”, sottolinea, mentre sarà più praticabile un ritorno all’attività senza pubblico e con gradualità. Ma su questo dovranno dire la loro la locale lega calcio, il sindacato dei calciatori e i potenti club diprima divisione.

Lo sguardo del governo è alla prima metà di maggio quando, secondo le previsioni, l’Argentina toccherà il picco dei contagi di coronavirus. Fino ad allora, pare di capire, le frontiere resteranno chiuse.

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