I contagi da Covid-19 sono in forte ripresa anche in Argentina, registrando numeri record rispetto alle prime due ondate. Tuttavia, al pari che nel resto del mondo, i nuovi picchi di casi non si traducono in aumenti di ospedalizzazioni e decessi. È per questo che, considerando l’avanzare del piano di vaccinazione, il governo intende adeguare le misure all’effettiva forza delle pandemia sul paese.

È il ministro della Salute, Carla Vizzotti, ad annunciare che l’esecutivo sta valutando la riduzione dei tempi di isolamento obbligatorio per i contatti stretti con positivi purché abbiano la terza dose di vaccino anti Covid, in modo particolare per quelle categorie di lavoratori considerati strategici. Misure che, aggiunge, durante questa terza ondata potranno subire frequenti modifiche compatibilmente all’evolversi della situazione sanitaria.

Già lo scorso 29 dicembre, il governo aveva varato nuove disposizioni che hanno ridotto da dieci a cinque i giorni di isolamento per le persone vaccinate con schema completo venute a contatto stretto con positivi asintomatici e a sette giorni per i positivi.


La probabilità è che, con le nuove misure in cantiere, i contatti stretti possano evitare l’isolamento purché vaccinati e in modo particolare per i lavoratori considerati essenziali al funzionamento della ‘macchina’ economica del paese e per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche.

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Il ministro della Salute, Carla Vizzotti

Lo stesso orientamento ‘aperturista’ pare potrà ordinare il rientro a scuola, che in Argentina riaprirà il 2 marzo prossimo. Lezioni in presenza, dunque, ed è per questo che il governo insiste sulla vaccinazione tra i 3 e i 17 anni con l’obiettivo del 70 per cento vaccinato con doppia dose. La linea è quella della sensibilizzazione a tutto campo, scartando l’idea di un ‘pass’ per la frequenza in aula.

Un obiettivo non semplice, considerando la universale resistenza dei genitori, ma che poggia già sul dato del 64 per cento di vaccinati con due dosi tra i 12 e i 17 anni e un 19 per cento in attesa della seconda somministrazione. Tra i tre e gli undici anni, invece, la doppia somministrazione già si conta sul 42,3 per cento, mentre quasi il 66 per cento ha già intrapreso il ciclo di immunizzazione.

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