La forza della seconda ondata di coronavirus in Argentina non dà segni di attenuazione. Nelle ultime 24 ore rilevate, il paese mostra nuovi pesanti numeri record. Sono 35.543 i nuovi casi di Covid-19 e 745 i morti, dati mai registrati dall’inizio della pandemia. Con il trend delle ultime settimane, si conferma l’undicesimo paese al mondo come numero totale di contagi: sono 3.371.508, con i decessi saliti a 71.771. Ma è record anche sul fronte dei casi attualmente attivi, 307.412, salendo del dieci per cento in una settimana.

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Il Covid in Argentina sta dando prova di ‘sconfinamento’ da quello che è sempre stato il centro dell’epidemia nel paese, l’area metropolitana di Buenos Aires. Nelle ultime 24 ore, difatti, anche la provincia di Córdoba ha segnato un livello mai raggiunto, con 4.032 nuovi casi in un giorno e 25 morti, oltre ai livelli di occupazione delle strutture sanitarie in evidente crescita.

L’altro preoccupante indice, quello dell’occupazione delle unità di terapia intensiva, va nella stessa direzione. Se nell’area metropolitana di Buenos Aires è al 76,4 per cento, dato costante negli ultimi mesi, a livello nazionale mostra segnali di aumento: è al 72,2 per cento, mai registrato prima d’ora.


La situazione ‘precipita’ anche a livello politico con indiscrezioni che parlano di un governo nazionale già in pressing sulle province per una definizione di restrizioni più rigide di quelle già in vigore fino al 21 maggio. O, almeno, di una proroga, anche se la lettura dei dati delle ultime due settimane sembrerebbe non dimostrare la loro efficacia. Una scelta non facile per il presidente, Alberto Fernández, consapevole della impopolarità delle misure. Tuttavia, non si andrebbe verso un lockdown.

La partita dell’Argentina contro il coronavirus si sposta inevitabilmente sul fronte vaccinale. Al momento sono 10.344.111 le dosi di vaccino applicate, 8.250.069 la sola somministrazione e 2.094.042 entrambe le dosi. Sta migliorando la situazione dell’approvvigionamento da parte del governo di Buenos Aires, che ha annunciato l’arrivo, entro la fine di maggio, di quattro milioni di dosi del vaccino ex AstraZeneca, prodotte in Argentina e distribuite dal Messico in America Latina secondo un accordo dello scorso agosto. Intanto, anche la Russia ha garantito nuovi invii di Sputnik V, il principale farmaco usato in Argentina nel piano vaccinale intrapreso il 29 dicembre del 2020.

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