Se il ‘conto’ del coronavirus in Argentina è, alla mattina del 17 aprile, di 2.669 contagiati e 122 decessi, non è meno preoccupante la diffusione della febbre dengue, ultimamente un vero e proprio allarme anche nei centri urbani. I numeri del ministero della Salute, attraverso l’ultimo bollettino epidemiologico del 16 aprile, parlano chiaro: tra l’agosto del 2019 e la seconda settimana di aprile 2020 i casi di dengue confermati sono 14.237.

dengue in argentina casi zone buenos aires

Un ulteriore dato è quello delle aree del paese più colpite, che corrispondono alla città e provincia di Buenos Aires, oltre alle province di Salta, Jujuy e Chaco nel nord tradizionalmente più esposto al virus trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti. Il fenomeno è in crescita, come viene sottolineato dalle autorità sanitarie argentine, presentandosi nella stagione 2019/2020 tra le sette e le otto volte superiore alle due precedenti.

La febbre dengue è un’infezione virale trasmessa da zanzare che causa una malattia simil-influenzale e, raramente, una forma grave che può essere mortale. Si trasmette attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes (le stesse che trasmettono anche i virus chkungunya, Zika e febbre gialla). La puntura di zanzare infette causa una malattia simil-influenzale grave e, a volte, una complicanza potenzialmente letale chiamata dengue grave, precedentemente conosciuta come febbre emorragica dengue.


Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.

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Nelle ultime tre settimane, tra le zone dell’Argentina più colpite c’è la capitale (3.449 casi), la provincia di Buenos Aires (2.565), Santa Fe (967), Salta (744), Jujuy (713) e il Chaco (761) mentre sono alcune decine quelli in fase di accertamento diagnostico.

Ciò che viene fatto notare è, inoltre, che dei 14.237 casi accertati, solo 2.945 sono relativi a persone con viaggi recenti nelle aree più colpite, confermando la tendenza degli ultimi anni della circolazione ‘autoctona’ in zone del paese precedentemente ‘libere’.

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A ogni modo, il sierotipo più diffuso della dengue in Argentina è il Denv-1 per il 62 per cento dei casi, contro il 36 del Denv-4. Fino alla data del 4 aprile sono 25 i morti per dengue su tutto il territorio argentino, di sesso maschile nel 70 per cento dei casi.

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