Nella storia e nella memoria argentina quella del 16 settembre del 1976 è La noche de los lapices. Da quasi sei mesi il paese era entrato nell’ultima e più devastante parentesi autoritaria, con la dittatura poi conclusasi oltre sette anni dopo. Anni di terrore, sparizioni forzate, sopressione di ogni diritto, i trentamila desaparecidos. Una ferita non ancora rimarginata, con ancora tante domande senza una risposta dello Stato e colpevoli senza la giusta pena.

dittatura argentina la noche de los lapices 16 settembre 1976

In quella notte e nei giorni successivi, giovani militanti della Unione studentesca (Unión de Estudiantes), nell’orbita del peronismo di sinistra, e della Juventud Guevarista furono sequestrati nella città di La Plata da effettivi della polizia della provincia di Buenos Aires. Si trattava di studenti delle superiori, tra i 16 e i 18 anni, aspetto che rese il crimine di stato ancora più insopportabile agli occhi della società civile.

Erano Francisco López Muntaner, María Claudia Falcone, Claudio de Acha, Horacio Ángel Ungaro, Daniel Alberto Racero, María Clara Ciocchini, Pablo Díaz, Patricia Miranda, Gustavo Calotti e Emilce Moler. Solo in quattro riuscirono a sopravvivere e si presume che gli altri furono assassinati i primi giorni del 1977 dopo mesi di prigionia e torture.


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I sei ragazzi ancora desaparecidos

Secondo la Conadep, la commissione nazionale sui desaparecidos della dittatura, i ragazzi sequestrati sarebbero stati eliminati dopo aver subito torture in diversi centri di detenzione clandestina del regime militare. Tra questi Arana, Pozo de Banfield, Pozo de Quilmes, il comando della polizia della provincia di Buenos Aires, i commissariati numero 5, 8 e 9 di La Plata, il commissariato numero 3 di Valentín Alsina, Lanús e il poligono della polizia della provincia di Buenos Aires.

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La ragione per la quale i giovani studenti furono portati via era essenzialmente politica: militanti di sinistra, erano accusati di sovversione dalla giunta militare. Tutti avevano partecipato, mesi prima, alle manifestazioni dapprima per l’istituzione e successivamente contro l’abolizione del Boleto escolar secundario, una tessera che garantiva agli studenti delle superiori sconti sul prezzo dei libri di testo e una riduzione del biglietto per l’uso dei mezzi di trasporto.

Ma dalla testimonianza dei sopravvissuti è poi emerso che mai quelle manifestazioni furono nominate da polizia e militari, rendendo evidente che gli arresti e le esecuzioni alla base avevano unicamente un carattere politico. La giunta militare li considerava ‘delinquenti sovversivi’, come tutti quelli che si opponevano al sopruso.

Nel maggio del 1998, il parlamentino della città autonoma di Buenos Aires, in memoria a La noche de los lapices, alla data del 16 settembre ha istituito una giornata dedicata ai diritti degli studenti delle superiori, il Día de los Derechos del estudiante secundario. La noche de los lapices è anche il titolo di un film del 1986, regia di Héctor Olivera, La notte delle matite spezzate nella versione in italiano.

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