La storia di successo di un argentino che passa per una empanada. Anzi, per 60mila empanadas. Tante sono quelle prodotte da Nicolás Nagy, in Ungheria. L’esperienza del 35enne porteño è raccontata su La Nación da María Julieta Rumi. Nel 1999, quando aveva 15 anni, ha lasciato l’Argentina per radicarsi a Budapest con i suoi genitori, entrambi medici, ‘richiamati’ nella loro patria di origine con un lavoro e la cittadinanza ungherese.

empanada story nicolás nagy budapest


Nicolás intraprese gli studi di economia e finanza e a un certo punto nella sua mente si sono combinati due fattori: il desiderio di fare impresa e la nostalgia delle empanadas. Oggi la sua azienda Empanada Story ne produce circa 60mila al mese e si appresta a raggiungere il mercato di Austria e Germania. “L’idea mi è venuta studiando, tutto è nato perché mi mancava mangiare una buona empanada. Qui c’è solo pizza e neanche buona”, racconta al quotidiano argentino.

L’idea aveva convinto un altro argentino, Gabriel López Libardi, che era in Ungheria in cerca di opportunità di affari. Per dare un minimo di automazione al processo produttivo hanno acquistato una macchina ad hoc in Argentina (aggiunge che si è trattato di una delle prime esportazioni argentine verso il paese dell’Europa orientale). Investimento iniziale: 300mila euro.


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Carne, carne piccante, tucumana con uva passa, ‘jamón y queso’, pollo e cipolla e bacon sono alcune delle sessanta varietà prodotte dall’azienda di Nagy, che ora punta all’abbinamento con l’altra grande eccellenza del gusto argentino che è il malbec.

Intanto, nei prossimi mesi procederanno all’apertura del primo negozio in franchising, mentre si avvicinano vari interessati all”affare argentino’. “Non è stato facile, ma siamo qui. E ora guardiamo ad altri paesi”.

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