L’Argentina è l’ottavo paese del mondo per estensione, forte dei suoi 2.780.400 chilometri quadrati. La top ten vede, nell’ordine, Federazione Russa, Canada, Cina, Stati Uniti, Brasile, Australia, India, Argentina, Kazakistan, Sudan e, di conseguenza, l’Argentina è il secondo paese più esteso dell’America Latina dopo il Brasile e il quarto dell’intero continente americano, dopo Canada, Usa e Brasile.

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Di contro, è tra i paesi che presentano una bassa densità di popolazione, con 16 abitanti per chilometro quadrato. La sua popolazione totale è di 44.939.000 persone, trentunesimo paese per numero di abitanti a livello mondiale. Sono distribuiti in 23 province – ognuna dotata di un governatore, ministri e assemblea elettiva – alle quali si aggiunge la città autonoma di Buenos Aires.

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Ha, però, il tasso di popolazione urbana tra i più elevati del mondo, concentrando oltre un terzo della popolazione totale tra capitale e provincia di Buenos Aires. Molto popolati anche gli agglomerati urbani di Córdoba, Rosario, San Miguel de Tucumán, Mar del Plata, Salta, Santa Fe.


Sviluppandosi per quasi 3.700 chilometri da nord a sud (e 1.400 da ovest a est) l’Argentina presenta più microclimi all’interno del suo territorio. Il clima è generalmente temperato e varia da subtropicale nel Gran Chaco, a steppico e arido nella Pampa fino a desertico freddo nella Patagonia. Se, per esempio, a Salta, nel nord del paese, la temperatura media è di 17,7 gradi, a Buenos Aires è di 16,3 per scendere drasticamente a 5,1 a Ushuaia, città più meridionale del paese. Se, inoltre, a Salta piove in media per 670 millimetri all’anno, a Buenos Aires sono 1.205 e 575 a Ushuaia.

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L’Argentina confina a nord con Bolivia e Paraguay, a nordest con Brasile e Uruguay e ovest col Cile. A est si affaccia sull’Oceano Atlantico con uno sviluppo costiero di oltre 5.500 chilometri. Molto vario il territorio all’interno dell’Argentina, giustificando il detto che presenta climi e caratteri di più continenti.

Il carattere essenziale è dato dalla netta contrapposizione fra le pianure orientali e la cordigliera andina, che segna il confine col Cile e raggiunge la sua massima elevazione nell’Aconcagua che segna 6.962 metri. Seguono il Nevado Ojos del Salado (6.893), ampio vulcano sul confine col Cile vicino al deserto di Atacama e il Monte Pissis (6.793) (Sua maestà l’Aconcagua, la montagna più alta dell’Argentina e delle Americhe).

A est delle Ande si distinguono, da nord a sud, il Gran Chaco, vasto bassopiano ricoperto da una prateria sparsa di arbusti, la Pampa, sterminata distesa pianeggiante, la Mesopotamia argentina, compresa tra i fiumi Paraná e Uruguay, bassa e paludosa. Poi la regione patagonica con la Terra del Fuoco, a sud del Río Colorado, stepposa e poco popolata.

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L’Argentina è molto ricca di acque nella sua parte settentrionale e centrale, dove hanno il loro tratto conclusivo alcuni dei fiumi più importanti del Continente, a cominciare da Paraná (4.880 chilometri in totale, di cui 1.800 in Argentina) e Uruguay (1.200 chilometri il tratto argentino, 1.840 in totale), che una volta unitisi formano il Río de la Plata confluendo nell’Oceano Atlantico.

Il resto dell’Argentina è più povero a livello idrografico o presenta corsi d’acqua più brevi. Gli altri fiumi principali del paese sono il Salado del Norte (1.200 chilometri) e il Bermejo (1.200), affluenti del Paraná. Poi il Desaguadero (1.200 chilometri) che ha una portata molto bassa e affluente del Colorado (950 chilometri), che scorre fra Pampa e Patagonia.

L’Argentina, soprattutto nelle province patagoniche, ha anche diversi laghi e discretamente estesi. Sono il Lago Argentino in provincia di Santa Cruz con 1.435 chilometri quadrati di superficie e il Lago Viedma nella stessa provincia con 1.166 chilometri quadrati. Seguono il Lago Nahuel Huapi, tra le province di Río Negro e Neuquén, che arriva alla superficie di 540 chilometri quadrati, poi il Lago Musters (Chubut, 427 chilometri quadrati) e il Cardiel (Santa Cruz, 358).

Molto nota è la composizione della popolazione argentina, paese del Sudamerica con la più alta percentuale di bianchi (97 per cento), in gran parte di origine italiana e spagnola e italiana, giunti qui in varie fasi dell’immigrazione da Europa e Vicino oriente. Di contro, meticci, amerindi e altre etnie costituiscono il restante 3 per cento della popolazione, con i popoli originari ridotti drasticamente o completamente eliminati dai conquistatori europei.

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