“Il glifosato è ormai in tutto il sistema ambientale”. La denuncia arriva da un team di ricercatori dell’Università di La Plata, che inoltre sottolineano un ulteriore dato negativo. A livello mondiale, l’Argentina è al primo posto per uso del pesticida pro capite per abitante. Gli stessi ricercatori avvertono circa i rischi. Il glifosato, segnalano, è un erbicida usato ad ampio spettro per l’eleminazione di erbe e arbusti non desiderati e viene assorbito dalle foglie e non dalle radici.

Ultimamente, del problema glifosato in Argentina stanno parlando diversi media a livello mondiale, spesso con reportage che mostrano i danni enormi su popolazione e ambiente. Anche in Italia è stata raccontata la storia simbolo dell’argentino Fabián Tomasi, morto lo scorso settembre. Ma l’aumento della produzione – l’agricoltura è tradizionalmente tra i motori dell’economia del paese – ha spinto, negli ultimi anni, all’uso talvolta indiscriminato dei pesticidi. E non sembra esserci alcuna retromarcia da parte dei produttori.


“Il glifosato è una molecola molto piccola, un erbicida generico perché non fa differenze, uccidendo tutto ciò che sia verde, a eccezione di organismi geneticamente modificato come soia, mais e cotone”, spiega Damián Marino del Centro de Investigaciones del Medioambiente, collegato all’università platense. A questo va aggiunto che “alcune specie, dopo vent’anni hanno cominciato a essere resistenti a questo composto chimico, motivo per il quale si è arrivati ad aumentare la quantità di agenti chimici per ettaro”.


 

Per questo, secondo gli studi effettuati, negli ultimi dieci anni, affermano i ricercatori, è stato usato “più di un miliardo di litri di glifosato”. Numero che colloca l’Argentina al primo posto a livello mondiale per la quantità di erbicidi impiegati in agricoltura, precisamente dieci litri per abitante ogni anno. “Nei vari campioni prevelati nel nostro paese, si nota che il glifosato è presente tra l’80 e il 90 per cento della carica totale di pesticidi”.

Stando così le cose, gli argentini hanno “una esposizione continua e costante al composto chimico e questo può provocare dalle leucemie, linfomi, patologie tiroidee, malattie cutanee a danni genetici”.

Argentina, è strage di condor. Pesticidi sotto accusa: “Si rischia l’estinzione”

TI POTREBBERO INTERESSARE