Il Tricolore sulla Libertador, cioè lo splendore italiano a Buenos Aires. Se la sede di una missione diplomatica è lo specchio del prestigio del paese che ospita, l’immagine dell’Italia in Argentina è, da quasi un secolo, magnificamente rappresentata da Palazzo Alvear. Indubbiamente, quello dell’ambasciata d’Italia a Buenos Aires è uno degli edifici storici di maggior pregio, peraltro recentemente inserito nella lista del patrimonio artistico dell’Argentina. Una decisione che ha riconosciuto anche il valore storico e architettonico di Palacio Alvear.

Dopo poco più di un mese, l’ambasciata italiana ha realizzato un volume fotografico (con testi sia in italiano che in castigliano) per presentare i principali luoghi dell’italianità nella capitale argentina: “Il Tricolore sulla Libertador. Palacio Alvear e le case italiane a Buenos Aires”.

Come scrive l’ambasciatore Giuseppe Manzo nelle pagine introduttive, gli ‘scatti’ nel libro fissano luoghi, arredi e monumenti dell’ambasciata d’Italia e di Palazzo Italia sono innanzitutto la fotografia della presenza italiana a Buenos Aires e di questi legami speciali tra due popoli che condividono storia e radici.


Il Tricolore sulla Libertador ambasciata italiana buenos aires


Di seguito un estratto del volume che spiega come e perché l’ambasciata italiana ha sede nel Palacio Alvear.

«”Ya se la vendo”. Sembra siano state queste le parole della signora Felisa Ortiz Basualdo, moglie di Federico de Alvear, quando a pochi mesi dalla sua costruzione, nel 1924, offrì di vendere la sua casa, nuova fiammante, alla moglie dell’ambasciatore d’Italia, Luigi Aldrovandi Marescotti, che le aveva confidato di essere alla ricerca di una sede degna di rappresentare il suo paese. Una offerta che sorprese anche il marito Federico. Seppure contrariato per la scelta dei costruttori di orientare l’edificio diagonalmente rispetto all’avenida Libertador (a quel tempo avenida Alvear), il conte de Alvear non aveva alcuna intenzione di rinunciare a quella casa che aveva personalmente disegnato nel suo studio a Parigi e impreziosito con arredi e pezzi unici provenienti dall’Europa. E così quello stesso anno il Tricolore fu pronto a sventolare sulla principale strada di Buenos Aires per accogliere la visita del principe Umberto».

Nell’opera spazio anche alle altre due ‘case’ italiane a Buenos Aires. “Da una parte la raffinatezza e l’eleganza di Palazzo Alvear, dall’altra Palazzo Italia, di stile più austero, razionalista, che ospita l’Istituto italiano di cultura e il Teatro Coliseo, oltre alla Camera di commercio italiana e alla sede argentina dell’Università di Bologna”.

“Il Tricolore sulla Libertador. Palacio Alvear e le case italiane a Buenos Aires” è consultabile gratuitamente, in versione pdf, a questo link.

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