I venezuelani costituiscono ormai la prima comunità nella migrazione moderna in Argentina. È stato il 2018 l’anno chiave, con il picco di arrivi come conseguenza del peggioramento della situazione politica, sociale ed economica nel paese a guida chavista. Gli immigrati provenienti dal Venezuela hanno così superato di gran lunga i paraguaiani, storicamente al primo posto. Un fenomeno rapido, dal 2016 alla fine del 2018, dettato dall’emergenza.

I dati del ministero dell’Interno parlano chiaro: nel solo 2018, 70.531 venezuelani si sono radicati in Argentina, andando a costituire un terzo del totale degli stranieri entrati nel paese. L’incremento rispetto al 2017 è del 126 per cento. Il 2017 aveva visto un incremento di arrivi del 142 per cento sul 2016.


Nel triennio 2016/2018 a chiedere e ottenere residenza in Argentina sono stati in 114.557, ma le stime parlano di oltre 130mila venezuelani come numero effettivo. Il dato che viene sottolineato dagli addetti ai lavori sono quelle 12.859 presenze nel 2016, facendone la quinta comunità dopo immigrati provenienti da Paraguay, Bolivia, Perù e Colombia.


Si tratta di una tendenza considerata inarrestabile, almeno nel breve periodo giacché si stimano altri centomila arrivi. Le autorità argentine non nascondono la loro preoccupazione. Come Horacio García, a capo della Dirección nacional de migraciones: “Senza una seria gestione del fenomeno, avremo un problema”.

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Ragione che ha portato gli enti coinvolti a pensare, in questi ultimi mesi, un programma di orientamento dei flussi migratori finalizzato a ‘muovere’ la forza lavoro straniera a seconda della formazione e esperienza professionale in funzione delle varie necessità delle province.

Una iniziativa che prende in considerazione due aspetti: il 70 per cento dei venezuelani arrivati in Argentina si è ‘fermato’ a Buenos Aires, il 20 per cento nel Conurbano. L’80 per cento accetterebbe, comunque, di trasferirsi nelle province del cosiddetto Interior per un impiego compatibile al proprio profilo.

A tale riguardo emerge che quella venezuelana è una comunità migrante molto qualificata, oltre che giovane, con un ottimo livello culturale, oltre che con una tendenza molto alta a regolarizzare la propria situazione con le autorità del paese. Migraciones fa difatti notare che addirittura ventimila dei venezuelani arrivati negli ultimi tre anni sono ingegneri o figure professionali legate alla salute.

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