Inflazione in Argentina – Effetto inflazione altissima, in Argentina il prezzo dei generi alimentari di base è aumentato dell’89 per cento in un anno. Si traduce, quindi, in una pressione sulle fasce deboli della popolazione superiore a quella sofferta dalla classe media e alta. L’incermento, rilevano le ultime statistiche, supera del 6 per cento l’indice dei prezzi al consumatore che, nello stesso arco temporale dei dodici mesi, è aumentato dell’83 per cento.

Secondo i calcoli degli esperti, una famiglia composta da due genitori e due figli ha bisogno di 59.931 pesos al mese, circa 400 euro, per acquistare l’insieme dei prodotti alimentari di base. Per sfamarsi, insomma.

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L’impatto più forte dell’inflazione sui segmenti deboli della popolazione argentina si spiega col fatto che questi devono impiegare una maggiore percentuale del proprio reddito per l’acquisto di alimenti, che sono i beni che hanno registrato gli aumenti più alti negli ultimi mesi.

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Tuttavia, sempre in base agli ultimi calcoli, per non essere povera una famiglia deve disporre di almeno 128.214 pesos, 855 euro circa, cifra necessaria per l’acquisto anche dei servizi di base. Il prezzo dell’insieme di generi alimentari e servizi è a sua volta aumentato del 68,3 per cento dall’inizio dell’anno e dell’81,7 negli ultimi dodici mesi.

Per tentare di attenuare il fenomeno, a protezione delle fasce deboli, il governo sta trattando con i produttori affinché si arrivi al congelamento dei prezzi di mille prodotti per almeno tre mesi, in aggiunta a un programma di controllo dei prezzi già in vigore. Idea che vede però contrarie le aziende, soprattutto per i costi che avrebbe nel cambio del packaging considerando che nella maggior parte dei casi il prezzo è stampato sulla confezione.

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