È il ‘nieto 130’, il 130esimo ritrovato e riportato alla sua vera identità dalle Abuelas di Plaza de Mayo. Si tratta di Javier Matías Darroux Mijalchuk, figlio di Elena Mijalchuk e Juan Manuel Darroux, entrambi desaparecidos nel 1977 durante l’ultima dittatura argentina. Ora, però, desidera trovare anche l’altro fratello scomparso. La storia di Javier Matías è comune a tante altre, tutte caratterizzate dalla scomparsa di uno o entrambi i genitori, affidandone i figli appena nati a famiglie compiacenti, colluse a vario titolo con i settori militari o civili della dittatura.

Abuelas di Plaza de Mayo Javier Matías Darroux Mijalchuk nipote 130


Il padre di Javier Matías, Juan Manuel Darroux, era un dipendente della Prefettura navale poi impiegato presso l’Università di Morón. Lì incontrò Elena Mijalchuk, studentessa, e nel 1975 il trasferimento di entrambi a Buenos Aires. Il 5 agosto del 1977 nacque Javier Matías, loro primo figlio. Poco dopo – si erano trasferiti a Caseros, nella provincia di Buenos Aires – un’altra gravidanza.

Il primo a essere portato via dagli uomini del regime fu il padre di Matías, i primi di dicembre del 1977. Lo videro discutere con alcuni uomini che lo spingevano dentro una Chevrolet. Elena aveva capito tutto. Qualche settimana dopo ricevette una lettera del marito con la quale chiedeva di incontrare alcuni colleghi a Buenos Aires il 26 dicembre. Ci andò con il piccolo Juan Matías ma non fecero più ritorno a casa. Era, evidentemente, una trappola.


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Matías ha sempre avuto dubi sulla sua identità. Sapeva di essere stato adottato: negli atti di adozione risultava essere stato trovato da una donna la notte del 27 dicembre 1977 a tre isolati dal luogo dove Elena Mijalchuk è stata vista con il suo bambino per l’ultima volta. Era stato dato in affidamento a una coppia sposata, con la quale è cresciuto a Buenos Aires prima di trasferirsi a Córdoba nel 1999. E proprio lì ha iniziato le sue ricerche rivolgendosi alla sezione locale della Abuelas di Plaza de Mayo. Ricerche che, come in tutti i casi del genere, sono durate anni.


Fino all’ottobre del 2016, quando presso la Banca nazionale di genetica è stata accertata corrispondenza a quella della famiglia Darroux Mijalchuk, ma le cause della scomparsa dei suoi genitori erano ancora indeterminate. Accertamenti successivi hanno dato esito positivo, seguiti dai necessari adempimenti formali anche in sede giudiziaria. Il primo a essere avvisato è stato lo zio di Juan Matías, Roberto Mijalchuk. “Abbiamo trovato suo nipote, potete incontrarvi”.

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