Sarà un archeologo argentino, Lucas Gheco, a tentare di decifrare le scritture di una tomba egizia di 3.500 anni fa. Insieme ad altri colleghi, Gheco ha sviluppato una metodologia specifica, nel corso degli ultimi dieci anni, nella sierra dell’Alto Ancasti, nella provincia di Catamarca, per la ‘decodificazione’ di pitture rupestri.

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Il ricercatore argentino è già all’opera in Egitto, prendendo parte a un progetto congiunto Argentina-Brasile a Luxor, in collaborazione con il ministero delle Antichità. “Abbiamo portato in Egitto i risultati che in Argentina abbiamo usato nelle grotte dell’Alto Ancasti”, ha dichiarato, con non poco orgoglio personale e nazionale, all’agenzia Télam.



La tomba in questione è quella dello scriba Amenemhat, vissuto durante il regno di Tutmosis III. Il lavoro di Gheco si focalizza sull’analisi della complessa storia di ornamento e trasformazione delle pareti e tetti dipinti nella tomba. Che, realizzata 3.500 anni fa, conserva decorazioni di momenti successivi.



Fondamentale, dunque, è stato il lavoro svolto tra i tesori rupestri di Catamarca. Come spiega lo stesso Lucas Gheco, a partire di una meticolosa analisi visuale delle pareti e dei sedimenti della superficie delle grotte nonché da analisi chimiche delle pitture, hanno ottenuto dei risultati circa la comprensione dei segni. Una prospettiva di analisi che, ora, sarà applicata in una ricerca ben più complessa.

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