Solo l’emergenza coronavirus è riuscita a fermare un appuntamento fisso, storico, sentito da buona parte del paese. Per la prima volta in 43 anni le Madri di Plaza de Mayo hanno sospeso la loro marcia del giovedì, nella piazza di Buenos Aires compresa tra la Casa Rosada e la cattedrale che fu di Bergoglio. Ogni giovedì, dal 1977, sono lì a ricordare la tragedia della dittatura, a chiedere giustizia e verità su quei circa trentamila desaparecidos vittime delll’ultima parentesi autoritaria, che ha devastato l’Argentina dal 1976 al 1983. Salta, però, anche la grande marcia del 24 marzo.

marcia memoria 24 marzo argentina emergenza coronavirus

“Ci fermiamo e vi chiediamo di fermarvi”, è stato l’appello delle Madri vista la condizione di quarantena obbligatoria, con divieto di eventi pubblici e collettivi di ogni genere. Ma le organizzazioni e associazioni di solito impegnate nell’organizzazione del 24 marzo invitano alla mobilitazione virtuale, tra web e social.

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Le Abuelas de Plaza de Mayo, guidate da Estela de Carlotto, lanciano l’hashtag #MesdelaMemoria per un evento virtuale continuo, invitando gli utenti a pubblicare foto, disegni, canzoni, poesie per ricordare anche quest’anno il golpe genocida e sottolineare il valore della memoria.


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Le Madri, con la storica leader Hebe de Bonafini, manderanno online testimonianze di “lotta contro la dittatura”, mentre l’associazione Hijos invita a esporre fazzoletti bianchi – da sempre il simbolo delle Madri – su finestre, porte e balconi o in immagini per i social. Infine, l’invito a postare sui social, alle 13, il brano La memoria di León Gieco. Sarà un 24 marzo diverso, ma le organizzazioni assicurano che la marcia è solo rimandata.

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