L’Italia chiama in soccorso l’Argentina: mancano medici, arrivano da Rosario. Sta facendo notizia l’iniziativa del comune siciliano di Mussomeli, località di circa diecimila abitanti in provincia di Caltanissetta, nel cuore della regione. Un’idea che mette insieme necessità, collaborazione e la storia amicizia tra due popoli. Davanti alla carenza di medici specialisti all’ospedale ‘Maria Immacolata Longo’, per scongiurarne depotenziamento o chiusura, il sindaco Giuseppe Catania ha sottoscritto un importante accordo con l’università di Rosario.

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La facoltà di Medicina dell’Università Nazionale di Rosario

Il problema, come spiega lo stesso primo cittadino, è generale, interessa tutta l’Italia: “Da qui al 2025 mancheranno almeno 16.500 medici specialisti. Questo ci dicono le analisi statistiche elaborate dall’Associazione nazionale aiuti assistenti ospedalieri, Sindacato italiano di Medicina pubblica. A guidare la classifica delle carenze conseguenti all’analisi delle curve di pensionamento e dei nuovi specialisti formati nel periodo 2018-2025 sono il Piemonte al Nord, la Toscana al Centro, la Sicilia al Sud”. Nel caso della Sicilia, aggiunge, “avremo un ammanco netto di 2.251 specialisti al 2025”.

Di qui la proposta del sindaco alla Asp di Caltanissetta, segnalando che la mancanza di sanitari dipende anche dal fatto che spesso dagli stessi medici vengono scelte strutture maggiori. Sarebbe dunque da incentivarli con contratti di almeno un anno e incentivi economici. Poi la parte della proposta che riguarda l’Argentina, cioè un accordo – dal sindaco Catania definitvo innovvativo – tra il comune di Mussomeli e l’università nazionale di Rosario: “Riteniamo che possa contribuire a risolvere a monte e, definitivamente, la madre di tutte le criticità: la mancanza di medici specialisti”. Accordo che, peraltro, è già stato firmato.


Il sindaco sottolinea che la facoltà di Medicina dell’università di Rosario conta ben 42 percorsi di specializzazione. L’accordo prevede l’individuazione e reclutamento da parte dell’uiversità argentina dei medici specialisti mancanti presso l’ospedale di Mussomeli (chirurghi, pediatri, anestesisti, medici di medicina d’urgenza, ortopedici, fisiatri) a cui offrire dei contratti di una certa durata. Il comune, poi, si impegna a fornire gratuitamente corsi di lingua e assistenza logistica ai medici selezionati.

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Il castello di Mussomeli (Foto: Comune di Mussomeli)

L’iter è già stato definito. Una volta conclusa la scelta dei medici argentini, che dovrebbero essere 23, al ministero della Salute italiano sarà richiesto il riconoscimento del titolo di studio. La selezione, a carico dell’univeristà di Rosario, fanno sapere dal comune di Mussomeli, sarà avviata a breve e pare l’idea abbia già convinto diversi argentini. Inoltre, non è richiesto il possesso della cittadinanza italiana e possono essere anche neolaureati. E, secondo quanto battuto dalla stampa locale e argentina, lo stipendio si aggira attorno ai seimila euro.

La notizia è stata parecchio commentata in Argentina, negli ultimi anni alle prese con una discreta fuga di giovani specializzati verso Stati Uniti, Canada, Europa e Australia. Se, almeno in linea di principio, viene sottolineata ancora una volta la fratellanza tra i due paesi, c’è, in minoranza, chi la ritiene una idea poco opportuna. Perché, sottolineano, vista la gratuità della formazione universitaria in Argentina e quindi ‘pagata’ da tutti i contribuenti, sarebbe meglio che i nuovi medici restino nella sanità argentina.

Ma probabilmente la soluzione è nelle parole del sindaco Catania: a differenza di ciò che accade in Sicilia e in Italia, l’Argentina sta conoscendo un momento di surplus di medici specialisti nel mercato del lavoro.

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