Ci sarà un’inchiesta della magistratura sulla morte di Diego Armando Maradona. Dalle informazioni trapelate, il Pibe de oro si era svegliato alle 10 e mezz’ora dopo era prevista una visita di controllo. Il suo staff, però, lo aveva trovato con la temperatura bassa. Poco più di un’ora dopo, il decesso per arresto cardiorespiratorio. Questa è la versione dei fatti, fino alla prova dell’autopsia.
I magistrati di San Isidro, competenti per territorio rispetto al luogo in cui si trovava il Diez, hanno già messo in moto l’iter per accertare se è stata realmente quella la causa delle morte di Maradona. La famiglia ha già dato autorizzazione per realizzare l’esame autoptico, previsto alle 18 argentine, le 22 in Italia, a San Fernando. Atto dovuto, sicuramente: è prudente non escludere nulla, pare di capire.
“Occorre verificare cosa è successo per scartare ogni variabile”, hanno fatto sapere fonti giudiziarie alla stampa argentina. I magistrati, con i loro consulenti e psicologi, si sono mossi nel luogo della morte di Maradona ascoltando tutti: medici, vicini, personale della sicurezza del comprensorio privato in cui era alloggiato e dello stesso Diego.
Occorre accertare “anche con chi era”, aggiungono gli inquirenti. Che dovranno altresì verificare se Maradona è stato soccorso in tempo, se sono stati rispettati tutti i protocolli del caso.
Intanto, dopo aver decretato tre giorni di lutto nazionale dalla giornata di mercoledì 25 novembre, il governo argentino si prepara ad accogliere il feretro e i connazionali che vorranno rendergli omaggio. Maradona sarà salutato in spazi messi a disposizione dal presidente Alberto Fernández nella Casa Rosada, sede della presidenza argentina. Diego, del resto, era molto amico dell’attuale presidente come della vicepresidente, Cristina Fernández, che ha sostenuto politicamente.