Nuovi dettagli sulla morte di Diego Armando Maradona e nuovi dubbi sulla condotta generale del suo medico personale, il neurochirurgo Leopoldo Luque. Con la psichiatra argentina Agustina Cosachov sono al centro dell’indagine dei magistrati di San Isidro, che stanno verificando se si è configurato il reato di omicidio colposo.

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Leopoldo Luque

Emerge che i telefoni cellulari di Leopoldo Luque e Agustina Cosachov hanno avuto una intensa attività nei momenti della morte di Maradona, il 25 novembre del 2020. Si tratta di 33 minuti nei quali i due medici si sono scambiati diversi messaggi via WhatsApp, il cui contenuto è stato in parte diffuso dalla stampa argentina, il quotidiano Infobae. Messaggi che descrivono quello che stava succedendo nel quartiere privato in cui il Diez ha concluso la sua esistenza.

Una grande quantità di messaggi è stata scambiata tra Luque e Cosachov mentre i medici chiamati per il soccorso cercavano di rianimare Maradona. A ogni modo, si tratta di comunicazioni che sono finite nel fascicolo dei magistrati poiché utili a tracciare con precisione il comportamento degli indagati. Ma ci sono anche due messaggi in cui Luque parla con due colleghi.


Quando le condizioni di Diego Armando Maradona erano ancora incerte, Luque era invece al corrente della situazione perché informato dalla Cosachov, che era nella casa del Pibe de oro. Mentre tutto sembrava inesorabilmente precipitare, Luque si metteva in contatto con uno dei suoi soci: “Io sono già in autostrada (verso la dimora di Maradona, ndr). Pare sia morto, sicuro è morto. Vieni”, dando indicazioni precise su come raggiungere il luogo.

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Agustina Cosachov

La notizia della probabile morte, però, già rimbalzava sui media del paese. Luque riceveva messaggi continui dalla psichiatra descrivendogli quei momenti drammatici. Il medico personale del Pibe, nel frattempo, avendo ricevuto da uno suo contatto la notizia del decesso data in tv rispondeva così: “Sì, pare che abbia avuto un arresto cardiorespiratorio e il ciccione crepa (letteralmente, “se va a cagar muriendo el gordo”). Non so cosa abbia fatto. Io sto andando lì”.

La Cosachov, poi, diceva a Luque: “Ora lui è con i medici dell’ambulanza, lo stanno rianimando e intubando. Siamo stati dieci, quindici minuti facendo tutto noi perché l’ambulanza non arrivava”. Con un altro audio lapsichiatra aggiunge: “Era freddo, freddo. Abbiamo cominciato a rianimarlo, il tutto una decina di minuti, e recuperò un po’ il tono e, diciamo, anche un po’ la temperatura corporea. Ora ci stanno provando loro (i medici arrivati in ambulanza, ndr), non so com’è la situazione”.

E Luque che cercava di tranquillizzarla: “Tranquilla, è così. È un paziente complicato e, va bene, succede quello che deve succedere”. E conclude: “Ormai è così. Abbiamo fatto quello che dovevamo. La sua famiglia era al corrente di tutto, tutti venivano informati. Sono pazienti così, molto complicati”.

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Gli inquirenti della procura di San Isidro, tuttavia, continuano ad analizzare i cellulari sequestrati e altre prove e non si esclude la convocazione di Luque e Cosachov. Così come non si esclude che le indagini possano portare a nuovi indagati, persone dell’entourage medico e personale di Diego Armando Maradona.

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