È un colpo di scena sulla morte di Diego Armando Maradona soprattutto perché alimenta i sospetti – mai nascosti dalle figlie del Diez – sulla condotta del suo medico personale, il neurochirurgo Leopoldo Luque. È difatti risultata falsa la firma di Maradona su alcuni documenti rinvenuti nella sua abitazione e in quella di Luque.
Emerge da una perizia grafica su un documento utilizzato per richiedere via fax, nel settembre del 2020, l’accesso alla cartella clinica di Maradona a una clinica privata Olivos di Buenos Aires. Le risultanze dei periti sono state inviate alla procura di San Isidro, competente per territorio sul luogo del decesso, che indaga già da fine novembre sulla morte del Pibe de oro.
Alla richiesta di una perizia da parte dei magistrati inquirenti si è arrivati dopo la perquisizione della dimora in cui è morto Maradona, a fine settembre. In quella occasione, difatti, è stato rinvenuto un foglio con la firma scansionata del Diez e altri fogli con diverse firme analoghe. Secondo gli investigatori potrebbe essere la prova di ‘esercizi’ per arrivare a risprodurre l’originale nel miglior modo possibile.
Si tratterebbe, a ogni modo, della firma che Diego Armando Maradona utilizzava per sottoscrivere gli atti formali e non gli autografi. Di qui al dubbio che possa essere stata impiegata, a sua insaputa, su altri atti.
Ora, come spiega la stampa argentina, il team di magistrati di San Isidro sta verificando la possibilità di indagare Leopoldo Luque per il reato specifico relativo alla falsificazione. Non si esclude, tuttavia, che nel caso in cui Luque dovesse respingere l’addebito, la procura potrebbe procedere alla realizzazione di una nuova perizia magari coinvolgendo lo stesso medico.
Maradona e l’eredità, spunta un immobile a Cuba: “Fu un regalo speciale di Fidel Castro”
“Né alcol né droghe”. Morte Maradona, gli esami tossicologici. Cosa c’era in sangue e urine
