L’ombrello politico di Gerusalemme a Buenos Aires ha rivelato, riporta il Jerusalem Post, estratti di decine di migliaia di documenti che rivelano l’entità dell’influenza dei nazisti in Argentina. La Daia (Delegazione delle associazione ebraiche in Argentina) ha persino rilasciato un breve documentario che mostra immagini risalenti all’aprile 1938. Quindicimila persone che compaiono nel filmato, riunite nel Luna Park di Buenos Aires, partecipano a una manifestazione a favore di Hitler.

Nel video sono anche riportate le immagini di una risoluzione del ministro degli Esteri argentino (Carlos Saavedra Lamas) che proibiva l’ingresso nella terra dei gauchos ai “migranti non graditi”, con riferimento a coloro i quali cercavano di fuggire dalla macchina della morte nazista.

I documenti, secondo il Jerusalem Post, dovrebbero chiarire il ruolo svolto dall’Argentina nell’agevolare la fuga dei criminali di guerra tedeschi e nel dar loro asilo. In Argentina infatti, rimasta neutrale per la maggior parte della durata della guerra prima di schierarsi con gli alleati, hanno trovato rifugio numerosi gerarchi nazisti, incluso il famigerato Adolf Eichmann (catturato da un commando del Mossad a nord di Buenos Aires nel 1960) e il capitano delle SS, Erich Priebke.


Tra le carte desegretate si trovano non solo comunicazione tra il governo argentino e il governo di paesi che avevano già preso parte alla guerra, ma anche estratti dei flussi informativi provenienti dalla ambasciata di Buenos Aires a Berlino, tra cui delle blacklist di cittadini di origine ebraica. Già nel 1992 il ministero degli Esteri argentino aveva declassificato 139.544 documenti per cinque terabytes di informazioni, per lo più datati tra il 1939 e il 1950.


Al momento tutto il materiale è nelle mani del Centro Studi del Daia e della associazione dei Liberi cittadini per la qualità istituzionale. La presenza dei criminali nazisti in Argentina ha discutere anche recentemente: un ritrovo senza precedenti di oggetti nazisti da parte della polizia argentina ha sollevato un’inchiesta sulla loro origine e su come siano giunti in argentina.

TI POTREBBERO INTERESSARE