Nuovo aumento della povertà in Argentina nel secondo semestre del 2023: gli ultimi dati dell’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, indicano che gli argentini poveri sono il 41,7 per cento della popolazione. In termini nominali si tratta di 19,4 milioni di persone. Le famiglie considerate in povertà sono il 31,8 per cento e l’indigenza è salita, di 2,6 punti, all’11,9 per cento, soffocando 5,5 milioni di argentini.

Nuovo aumento della povertà in Argentina nel secondo semestre del 2023

L’ultimo preoccupante rilevamento certifica che, a livello regionale, l’aumento di povertà e indigenza è generalizzato, mostrando tuttavia delle differenze tra le varie aree del paese. Se le province del nordest presentano il tasso di povertà più alto, 48,8 per cento, l’indice è più basso al sud, nella Patagonia col 36,5 per cento. Il dato più basso è quello relativo alla città autonoma di Buenos Aires, dove i poveri sono il 21,4 per cento della popolazione, ma così non è nel Conurbano, la vasta e popolosa area che confina con la capitale (45,5 per cento).

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Come evidenziato anche negli ultimi rapporti dell’Indec, c’è l’aspetto allarmante dei più piccoli. Nel secondo semestre a risultare sotto la soglia della povertà c’è il 58,4 per cento dei minori di 14 anni, numero ancora più impressionante considerando che si tratta di 6,5 milioni tra bambini e ragazzini. La altissima povertà infantile in Argentina è ormai un dato strutturale.

Le gravi condizioni macroeconomiche continuano a frustrare quelle sociali: l’Indec segnala che il reddito delle famiglie è sì aumentato in media del 69 per cento ma ben al di sotto dell’incremento dei prezzi dei generi alimentari di base (+81,6 per cento) e dei beni e servizi di base in generale (+75,8 per cento).

In Argentina la povertà è dunque aumentata nonostante il controllo pubblico dei prezzi di beni e servizi di base, dei sussidi e di politiche monetarie che contenevano il deprezzamento della moneta locale. A pesare maggiormente sulle condizioni di vita è l’alto tasso di inflazione, alla base della perdita di valore d’acquisto degli argentini.

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