Presentata la sedicesima edizione del Rapporto Italiani nel Mondo, prezioso strumento di studio e informazione sulla mobilità degli italiani e la presenza degli italiani nel mondo. In modo particolare, l’edizione del 2021 ha dato risposte legate all’emergenza sanitaria globale, come questa ha influenzato la stessa mobilità: cosa ne è stato dei progetti di chi aveva intenzione di partire, come hanno vissuto coloro i quali, al contrario, già risiedevano all’estero, chi è rientrato nella madrepatria e chi è rimasto oltre confine.

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Il Tricolore sull’Obelisco di Buenos Aires

Rapporto italiani nel mondo 2021: in Argentina la comunità più numerosa

Emerge una certezza: neanche la pandemia ha fermato l’uscita dall’Italia. Nel corso del 2020, sono stati oltre 109mila gli italiani che hanno spostato la loro residenza dall’Italia all’estero, il 78,7 per cento dei quali scegliendo un paese europeo. Tra questi, l’unico con saldo positivo, rispetto all’anno precedente, è il Regno Unito, con 8.358 iscrizioni in più rispetto al 2020, cioè il 25,1 per cento sul 2020.

A sottolineare il valore della presenza italiana all’estero è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando “la portata umana, culturale e professionale” degli italiani nel mondo, “valore inestimabile nell’ambito di quel soft-power che consente di collocare il nostro paese tra quelli il cui modello di vita gode di maggior attrazione e considerazione”.


Mattarella ha ricordato la presenza degli italo-discendenti, stimata in circa 80 milioni, a cui si aggiungono “gli oltre sei milioni di cittadini italiani residenti all’estero”. È per questo che, ha aggiunto, “le reti che animano e costituiscono questo valore di italicità meritano riconoscimento e sostegno”. Del resto, a fronte di una Italia alle prese con ormai cronici problemi di natalità, come sottolinea la Fondazione Migrantes, “l’unica Italia che continua a crescere è quella che risiede strutturalmente all’estero”.

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I numeri parlano chiaro: alla data del 1 gennaio del 2021, la comunità strutturale dgli italiani residenti all’estero è di 5.652.080 unità, costituendo il 9,5 per cento degli oltre 59,2 milioni di italiani residenti in Italia. Significativo è che, nell’ultimo anno, effetto anche della cittadinanza ius sanguinis, gli italiani nel mondo sono aumentati del 3 per cento a fronte di quei 384mila residenti sul territorio nazionale che sono andati via.

In termini di regioni di appartenenza, con oltre 798mila iscrizioni all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero), è la Sicilia la regione con la comunità più numerosa di residenti all’estero. Seguono la Lombardia (561mila), Campania (quasi 531mila), Lazio (quasi 489mila), Veneto (479mila) e Calabria (430 mila).

È l’Argentina, invece, il paese che presenta la più grande comunità di italiani iscritti all’Aire: sono 884.187, vale a dire il 15,6 per cento del totale mondiale. Dopo ci sono la Germania con 801.082 (14,2 per cento del totale), la Svizzera con 639.508 italiani iscritti all’Aire (11,3 per cento). Seguono, con evidente differenza numerica, il Brasile (poco più di 500mila, 8,9 per cento), la Francia (circa 444mila, 7,9 per cento), Regno Unito (oltre 412mila, 7,3 per cento) e Stati Uniti (quasi 290mila, 5,1 per cento).

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