Opera nella località di La Cumbre, nella provincia di Córdoba, e ha una missione speciale: salvare i primati d’Argentina. Quello di Proyecto Carayá è, difatti, il primo e unico centro di riabilitazione che si occupa di questi esemplari che fanno parte della assortita fauna argentina.

In media sono circa 150 i simpatici ospiti, tutti salvati da situazioni di privazione della libertà. Molti, difatti, provengono dal commercio illegale. Spesso comprati in modo fraudolento a mo’ di animali domestici sono stati successivamente liberati, ma fuori dal loro habitat naturale.

argentina scimmie cordoba proyecto carayá


Il centro di riabilitazione di Proyecto Carayá fu fondato, venti anni fa, da María Alejandra Suárez con il fine riassunto in una significativa affermazione: “insegnare alle scimmie a tornare scimmie”. Le condizioni di vita diverse da quella delle foreste del Nord lasciano difatti il segno fisico e psicologico.


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Il lavoro della Ong è di riabilitazione fisica ma anche di riadattamento alla convivenza tra simili, con l’obiettivo di ‘rimpatriare’ gli animali nel loro specifico e fondamentale habitat. Il centro si finanzia attraverso donazioni private e dalle visite guidate.

La visita è possibile tutti i giorni a costi minimi: gli argentini pagano 50 pesos dai 4 agli 11 anni, mentre il biglietto intero è di 100 pesos. Gli stranieri over 11 anni, invece, ne pagano 150. Visite durante le quali si scopre la vegetazione locale e si conoscono i primati, che vivono liberi nell’area del centro.

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L’Argentina vanta cinque specie di scimmie e, stando agli ultimi studi degli esperti, sono soggetti a vario grado di pericolo di estinzione. Il Capuchino de Azara (Sapajus cay), che raggiunge i 45 centimetri, vive nelle foreste tra Salta e Jujuy anche se la presenza i diversi esemplari è stata accertata anche nella provincia di Formosa.

C’è, poi, il Capuchino negro (Sapajus nigritus) che si trova in una condizione di ‘quasi minaccia’. Vive nel parco nazionale dell’Iguazù: oltre al traffico illegale, deforestazione e sfruttamento intensivo del suolo a fini produttivi sono i fattori di rischio.

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I Miriquiná (Aotus azarae) sono gli unici primati d’Argentina a non essere a rischio di estinzione. Raggiungono i 35 centimetri e vivono nelle foreste delle province di Chaco e Formosa. Il Carayá colorado (Alouatta guariba clamitans) è invece passata da una condizione di ‘a rischio’ e ‘rischio critico’. Raggiunge i 60 centimetri e vive in gruppo tra gli alberi della Selva misionera.

Infine, il Carayá negro y dorado (Alouatta caraya) che vive nel nordest dell’Argentina. Arriva a misurare 60 centimetri e ha visto recentemente peggiorare la sua condizione, anche a causa di un ceppo di febbre gialla.

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