Il governo spagnolo ha approvato un piano rientrante nelle cosiddette politiche di ritorno, misure specifiche per agevolare il rientro in patria di connazionali emigrati. È stato definito Un país para volver, un paese in cui tornare e include cinquanta misure per facilitare il ritorno e fare in modo che la Spagna si imponga come un luogo adatto per chi intenda sviluppare il proprio progetto di vita personale e professionale.

Il governo centrale di Madrid non è nuovo in fatto di specifiche politiche di ritorno, da molti considerate uno strumento valido per una immigrazione controllata e ‘identitaria’ nel senso linguistico e culturale del termine, quindi più facilmente integrabili nella società e nel mercato del lavoro. Aspetto che pertanto coinvolge anche i numerosissimi argentini di origine spagnola, come anche quei giovani spagnoli che negli ultimi anni si sono trasferiti nel paese sudamericano.

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Alla stesura del programma hanno partecipato dieci ministeri, le comunità autonome, i sindaci, sessanta imprese, le associazioni di spagnoli all’estero nonché le associazioni degli emigranti tornati precedentemente nel paese. Una larga collaborazione che spiega come le politiche di ritorno debbano essere considerate di sistema.


Come spiegato dalla portavoce dell’esecutivo, Isabel Celaá, il piano Un país para volver ha fondi per 24 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 e dovrebbe consentire inizialmente il rientro di diecimila emigranti, con una stima di 23mila nel biennio.



È precisato che non è solo per giovani, ma tende a ‘sedurre’ anche gruppi familiari che hanno lasciato la Spagna con lo ‘status’ di migranti economici. Con una certa enfasi, aggiunge che si tratta di “una buona iniziativa che rende giustizia a coloro che sono stati costretti ad andarsene durante la crisi”.

Tra le varie misure e agevolazioni previste nel piano, spiccano borse di studio per ricercatori, flat tax per i professionisti, vantaggi in caso di richiesta di mutui. Viene istituita uno sportello unico per il ritorno, che assiste gli intenzionati in tutti i passi burocratici necessari, al quale si affianca un servizio di mediazione nella ricerca di lavoro.

Stando ai dati del 1 gennaio 2019, gli spagnoli residenti all’estero sono 2.545.729, dei quali 1.553.539 nel continente americano e 900.159 in Europa. Numeri che hanno visto una impennata di un milione di persone dopo l’ultima crisi economica, dal 2009 in avanti.

Le misure previste dal piano per il ritorno sono raggruppate in sei categorie, che vanno dal sostegno per definire un proprio progetto professionale, all’aiuto per pianificare il rientro, la creazione di spazi di partecipazione, fino alla costruzione di un ‘ambiente positivo’, finanche prevedendo supporto psicologico nei casi necessari.

Particolare favore al talento da recuperare, con borse di studio Ramón y Cajal e Juan de la Cierva per ricercatori affinché proseguano in Spagna e all’interno di una istituzione spagnola i loro percorsi di ricerca. Inoltre, per i professionisti è prevista una forte agevolazione previdenziale, arrivando a versare solo 60 euro mensili.

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