La creazione della Commissione turismo accessibile all’interno della Camera argentina del turismo è un passo in più per posizionare il paese a livello mondiale tra le principali destinazioni fruibili a milioni di persone a mobilità ridotta provenienti da tutto il mondo. Secondo i vertici dell’ente di categoria, difatti, è un modo per attribuire valore aggiunto al turismo argentino. A tal fine, gli addetti ai lavori hanno cominciato a ideare azioni un piano di azioni concrete a tal fine.

turismo accessibile argentina

L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo del turismo responsabile, sotenibile e accessibile e generare iniziative per garantire la piena inclusione al settore turistico, peraltro fondamentale per l’economia argentina, di turisti con mobilità ridotta. Primo step quello di verificare lo stato del settore rispetto al tema in discorso al fine di accertare la totale rispondenza delle varie mete turistiche alle norme attualmente vigenti. E, se del caso, promuovere modifiche.

Tra le iniziative di diversa natura, viene stimolata la realizzazione di occasioni di formazione e sensibilizzazione nonché l’organizzzazione di un segmento “Argentina inclusiva” nelle fiere dedicate al turismo con il chiaro intento di rendere evidente opportunità diverse.


Allo stesso modo, redigere un manuale di raccomandazioni e buone pratiche nell’ambito del turismo accessibile, oltre a sviluppare programmi di inserimento nel mercato del lavoro turistico di soggetti appartenenti a fasce protette. E, va da sé, implementare le norme di accessibilità a tutte le strutture ricettive e che offrono servizi turistici.

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In questo segmento normativo, tuttavia, non sono pochi gli strumenti già in vigore. Come la Convenzione sui diritti delle persone con diabilità che, tra le altre cose, obbliga le imprese turistiche a garantire piena ed effettivo accesso in ambito turistico. La legge nazionale sul turismo indica come obiettivo imprescindibile la rimozione di barriere che impediscono la fruizione di bellezze e attività turistiche, sulla base della universalità.

Infine, una legge ad hoc, quella sul turismo accessibile varata nel 2002 che specifica le buone pratiche che il settore turistico deve porre in essere per garantirne reale accessibilità, indipendentemente dallo stato fisico dei turisti.

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